Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

ECONOMIA ITALIA: DEBOLE, LA RIDUZIONE DELLA DISOCCUPAZIONE, GLI INATTIVI TRANSITANO TRA I DISOCCUPATI

Il mercato del lavoro rimane caratterizzato dall’aumento dell’occupazione e dal ritmo, ancora debole, di riduzione della disoccupazione, condizionata dall’incremento degli inattivi che transitano tra i disoccupati. In un contesto caratterizzato da livelli elevati della fiducia di consumatori e imprese, l’indicatore anticipatore continua ad aumentare

Roma, 29 dicembre 2017 – Prosegue la crescita economica internazionale, in un contesto di ripresa delle quotazioni del petrolio. In Italia il settore manifatturiero continua a registrare segnali positivi in termini sia di produzione sia di esportazioni. Il mercato del lavoro rimane caratterizzato dall’aumento dell’occupazione e dal ritmo, ancora debole, di riduzione della disoccupazione, condizionata dall’incremento degli inattivi che transitano tra i disoccupati.
In un contesto caratterizzato da livelli elevati della fiducia di consumatori e imprese, l’indicatore anticipatore continua ad aumentare suggerendo un consolidamento del ritmo di crescita dell’economia.

Il quadro internazionale
L’economia internazionale mantiene buoni ritmi di crescita. Nel terzo trimestre 2017 la stima dell’economia USA ha mostrato un aumento congiunturale del Pil (+0,8%, Figura 1). La crescita è trainata dalle componenti della domanda che forniscono tutte un contributo positivo.
Nel mese di novembre, il numero dei lavoratori del settore non agricolo è aumentato di 228 mila unità, confermando il buon andamento del mese precedente. Il tasso di disoccupazione ha mantenuto lo stesso livello del mese precedente (4,1%). L’evoluzione dell’economia statunitense è attesa proseguire a ritmi positivi: l’indicatore anticipatore relativo al mese di novembre elaborato dal Conference Board ha segnato un lieve incremento dopo la crescita dei tre mesi precedenti. Tuttavia a dicembre, il clima di fiducia dei consumatori ha registrato un peggioramento superiore alle attese.

Per il 2017 nell’area euro si consolida la fase di crescita, seppur in presenza di una leggera decelerazione nel terzo trimestre (+0,6% in T3, +0,7% in T2). Contribuiscono positivamente alla crescita i consumi finali delle famiglie, gli investimenti e le scorte. Le esportazioni nette mostrano un contributo lievemente positivo. Gli indicatori anticipatori e coincidenti del ciclo economico continuano a fornire segnali positivi (Figura 2). A dicembre il clima di fiducia dei consumatori continua a migliorare. Le prospettive di crescita sono sostenute anche dalle dichiarazioni della BCE che manterrà una politica monetaria moderatamente espansiva per tutto il 2018.
A dicembre il tasso di cambio dell’euro nei confronti del dollaro ha registrato un lieve incremento (+0,6%) riprendendo la tendenza all’apprezzamento emersa nei primi mesi dell’anno. Le quotazioni del Brent continuano a salire (+1,2%) attestandosi in media a 63,4 dollari al barile (da 62,6 del mese di novembre). L’andamento è influenzato anche dalle recenti dichiarazioni dell’Opec e della Russia di estendere l'accordo sul controllo della produzione a tutto il 2018 per contenere l’eccesso di offerta sui mercati.

Ad ottobre i dati del Central Plan Bureau mostrano una decelerazione degli scambi mondiali (-1,2%), come sintesi del calo del commercio in volume per le economie emergenti (-2,4%), influenzate in particolare dall’andamento negativo dei paesi asiatici, e di una più lieve riduzione delle economie avanzate (-0,3%). Complessivamente il commercio mondiale cresce in misura marcata nei primi dieci mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+4,0%).


Commenti