Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

SCUOLA-LAVORO, RICHIESTA BELLA PRESENZA? TERMINOLOGIA INACCETTABILE

Roma, 12 gennaio 2018 - Richiedere la “bella presenza” o fare riferimento a questioni che riguardano l’aspetto fisico di studentesse e studenti quando si offrono percorsi di Alternanza scuola-lavoro è sbagliato e inaccettabile. Lo precisa il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca a seguito dei casi segnalati da organi di stampa in relazione alle descrizioni fatte da alcune strutture ospitanti sul Registro dell’Alternanza, quello che raccoglie le aziende e le realtà disposte ad ospitare studentesse e studenti.

Si tratta, precisa il MIUR, di pochissimi casi, sui quali il Ministero, attraverso la task force attivata dalla Ministra Valeria Fedeli e resa nota lo scorso 16 dicembre, è intervenuto chiedendo una verifica agli Uffici scolastici regionali di riferimento. Delle quattro strutture coinvolte (tre alberghi e una pasticceria) in tre casi si trattava di offerte di Alternanza, mentre in un caso si trattava di apprendistato. Quest’ultimo sarà segnalato anche al Ministero del Lavoro.

Il MIUR, oltre a ritenere improprio l’utilizzo della terminologia menzionata, ribadisce che quelli dell’Alternanza sono percorsi con finalità educative, aperti a tutte le studentesse e a tutti gli studenti, pensati per orientare, per educare al saper fare. Percorsi ai quali tutte le realtà partecipanti, le scuole, come le strutture ospitanti, devono approcciarsi nella piena consapevolezza che si tratta di un pezzo del percorso di formazione delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, che va curato esattamente come si curano tutti gli aspetti della formazione quando si è a scuola, con attenzione anche al linguaggio.

Il Ministero tiene a rassicurare le famiglie e le studentesse e gli studenti: la dicitura “bella presenza” non sarà tollerata e deve essere eliminata dalle descrizioni di tutti i percorsi – ricordiamo ancora che si tratta di sparuti casi – presenti sul Registro nazionale dedicato all’incontro fra la domanda delle scuole e l’offerta delle strutture ospitanti. Un Registro previsto dalla legge 107 e gestito da Unioncamere in virtù di un accordo siglato a dicembre del 2016 con il MIUR, visti e sentiti il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Si sottolinea inoltre che con lo sviluppo della Piattaforma di Gestione dell’Alternanza Scuola-Lavoro del MIUR, presentata lo scorso 16 dicembre, il processo di verifica e controllo delle strutture ospitanti, nonché della qualità delle esperienze di Alternanza, è stato rafforzato, su precisa richiesta della Ministra Fedeli, attraverso due funzioni: valutazione esperienziale e bottone rosso. Con la valutazione esperienziale (sarà attiva in piattaforma entro marzo), al termine di ogni percorso di Alternanza, studentesse e studenti, scuole e strutture ospitanti saranno chiamati ad esprimere un giudizio sull’esperienza e su tutti gli attori coinvolti. Con la funzione “bottone rosso”, si mette invece a disposizione delle studentesse e degli studenti uno strumento di segnalazione di quei casi di criticità in cui è necessario un intervento in itinere (e non alla fine del percorso di Alternanza) in quanto non sussistono le condizioni per poter considerare l’esperienza in corso un’esperienza di qualità. Tutte misure che consentono il massimo della trasparenza e di intervenire tempestivamente qualora si verifichino situazioni inaccettabili. Come si è verificato in questo caso.

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