Assegno Unico Universale: 5.986.678 i nuclei famigliari che hanno ricevuto l’assegno nel 2025, per un totale di 9.468.053 figli

ASSEGNO UNICO UNIVERSALE: nei primi due mesi del 2025 erogati 3,3 miliardi euro, con riferimento a 9,5 milioni di figli e 6 milioni di nuclei familiari Roma, 16 aprile 2025 - Nei primi due mesi del 2025 sono stati erogati alle famiglie assegni per 3,3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 19,8 miliardi del 2024, ai 18,2 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi di erogazioni di competenza del 2022. Sono i dati contenuti nell’aggiornamento dell’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale (AUU) pubblicato oggi con riferimento al periodo marzo 2022 – febbraio 2025, che contiene al suo interno anche i dati relativi all’AUU destinato ai nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC) fino a dicembre 2023.  Sono 5.986.678 i nuclei famigliari che hanno ricevuto l’assegno nel 2025, per un totale di 9.468.053 figli: l’importo medio per figlio a febbraio 2025, comprensivo delle maggiorazioni applicabili si attesta su 175 €, e va da circa 58 € per chi non presenta ISEE o ...

PRECARIATO E LAVORO: IN ITALIA CRESCE IL LAVORO A TEMPO DETERMINATO (+537.000)

Roma, 22 febbraio 2018 - Alla fine del 2017, nel settore privato si registra un saldo tra i flussi di assunzioni e cessazioni registrati nel corso dell’anno pari a +488.000, superiore a quello corrispondente del 2016 (+326.000) e inferiore a quello del 2015 (+613.000).
Il saldo annuo complessivo, che misura la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro, riflette dinamiche diverse per le singole tipologie contrattuali: è pari infatti a -117.000 per i contratti a tempo indeterminato, a +58.000 per i contratti di apprendistato, a +10.000 per i contratti stagionali e, soprattutto, a +537.000 per i contratti a tempo determinato.


LA DINAMICA DEI FLUSSI
Nel corso del 2017 è aumentato il turnover dei posti di lavoro grazie soprattutto alla forte crescita delle assunzioni (tra gennaio e dicembre 2017 in aumento del 18,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Sono aumentate anche le cessazioni ma ad un ritmo inferiore (+17%).
Alla crescita delle assunzioni il maggior contributo è stato dato dai contratti a tempo determinato (+27,3%) e dall’apprendistato (+21,7%); sono invece diminuite le assunzioni a tempo indeterminato (-7,8%), contrazione imputabile soprattutto alle assunzioni a part time.

Tra le assunzioni a tempo determinato appare significativo l’incremento dei contratti di somministrazione (+21,5%) e ancora di più quello dei contratti di lavoro a chiamata che, con riferimento sempre all’arco temporale gennaio-dicembre, sono passati da 199.000 (2016) a 438.000 (2017), con un incremento del 120%. Questo significativo aumento – come, in parte, anche quello dei contratti di somministrazione e dei contratti a tempo determinato – può essere posto in relazione alla necessità per le imprese di ricorrere a strumenti contrattuali sostitutivi dei voucher, cancellati dal legislatore a partire dalla metà dello scorso mese di marzo e sostituiti, da luglio e solo per le imprese con meno di 6 dipendenti, dai nuovi contratti di prestazione occasionale.

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