Giovedì Santo: a Caltanissetta uno dei momenti più intensi e identitari della Settimana Santa

Giovedì Santo a Caltanissetta: il cuore pulsante della Settimana Santa.    Attesa per oltre un anno, la processione del Giovedì Santo a Caltanissetta rappresenta uno dei momenti più intensi e identitari dell’intera Settimana Santa. È l’evento simbolo che unisce fede, tradizione e appartenenza in un rito collettivo che coinvolge l’intera comunità nissena e attrae ogni anno centinaia di visitatori da tutta Italia. 16/04/2025 - Per un giorno, la città si trasforma in un grande palcoscenico a cielo aperto: carico di emozioni, luci e suggestioni, dove ogni angolo racconta una storia, ogni volto rivela un senso profondo di attaccamento alla propria terra. È la giornata in cui ogni nisseno, anche chi vive lontano, sente un richiamo viscerale verso casa. Un legame indissolubile che trova la sua massima espressione nella storica processione delle Vare, i grandiosi gruppi scultorei che raffigurano le scene della Passione di Cristo e che percorrono le vie del centro cittadino in un cam...

ANTOCI A REGGIO CALABRIA: «LA N’DRANGHETA E LE MAFIE AZZOPPANO IL FUTURO»

Reggio Calabria, 15 marzo 2018 – “ Bisogna ripartire dal concetto fondamentale di Legalità e Sviluppo, questo è l’unico modo per consentire ad una società moderna di progredire e fare impresa in maniera sana e concorrenziale – lo ha affermato Giuseppe Antoci, Responsabile Legalità del Pd ed ex Presidente del Parco dei Nebrodi intervenuto ieri sera a Reggio Calabria, presso la sala del Consiglio Regionale della Calabria, ad un convegno dal titolo “Legalità d’impresa e Sviluppo economico”.

Al convegno, organizzato da “Patto Civico”, hanno partecipato, insieme ad Antoci, il Comandante Regionale dei Carabinieri Forestali della Calabria Col. Giorgio Maria Borrelli, il giornalista – Responsabile Legalità della Federazione Nazionale della Stampa – Michele Albanese, da anni sotto scorta, e il Maggiore Rocco Lupini.

“La n’drangheta e le mafie azzoppano il futuro e costringono le imprese a sostenere i costi aggiuntivi per esempio del pizzo, non pensando che accettare questa violenza non fa altro che allungare l’agonia di una impresa che dopo questa scelta è già destinata al default ” – continua Antoci.

Con Giuseppe Antoci, questa mattina, ospite a Radio Rai Uno, è stata affrontata anche la vicenda dell’uccisione del giornalista slovacco e della sua fidanzata. Proprio ieri, la testata Slovacca Trend racconta dell’inchiesta del giornalista ucciso Jan Kuciak che stava proprio occupandosi dei Fondi Europei per l’agricoltura in mano alle associazioni criminali ed in particolare della n’drangheta. L’articolo pone in luce il “Protocollo Antoci”, e la legge grazie allo stesso approvata, considerando l’esperienza italiana come uno strumento importante per indebolire le infiltrazioni della criminalità nelle politiche comunitarie.

“Jan Kuciak stava indagando anche sulle truffe ai Fondi Europei per l’agricoltura in mano alla n’drangheta - dice Antoci a Rai Radio Uno - eravamo convinti che il business miliardario si facesse anche fuori dall’Italia ma adesso ne abbiamo la certezza. Se avessero avuto anche in Slovacchia il Protocollo, oggi legge dello Stato, tutto ciò non sarebbe accaduto, sono stato contattato dalla Slovacchia per collaborare ad un eventuale progetto pilota e ovviamente mi sono messo a disposizione ” - conclude Antoci.

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