1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

ELEZIONI 2018, ACERBO (PRC): «LA SCONFITTA DI PD E BERLUSCONI È ASSAI POSITIVA”

Potere al Popolo scelta giusta che sapevamo difficilissima». «Oggi milioni di italiani sono felici per avere travolto una classe dirigente arrogante.

Messina, 6 marzo 2018 – La sconfitta del Partito Democratico di Renzi e più in generale della classe dirigente del centrosinistra e dello stesso Berlusconi è certamente un fatto positivo. Che i responsabili di politiche antipopolari che si preparavano al governo di “larghe intese” escano fortemente ridimensionati non può che farci piacere. Noi però non possiamo gioire.
L’orrenda propaganda xenofoba della Lega ha sfondato anche perché si è potuta presentare come sociale e popolare grazie a un PD forsennatamente neoliberista. Purtroppo non è stata un nuova sinistra radicale a incarnare il desiderio di rottura ma un partito come il Movimento 5 Stelle, che è stato percepito come lo strumento più efficace per farla finita con i responsabili della crisi sociale che vive il nostro paese. Anche se ha raccolto tanti voti di sinistra, il M5S ha tenuto su temi fondamentali come l’immigrazione un profilo ambiguo e a volte simile a quello dei leghisti. In assenza di una proposta di sinistra forte e di rottura col passato, il malcontento non poteva che andare in altre direzioni. Il risultato di LeU conferma che avevamo ragione quando dicevamo che solo una sinistra nuova e radicale poteva chiamare a raccolta i giustamente delusi e arrabbiati. Non potevano essere i leader del centrosinistra defenestrati da Renzi i campioni della rinascita della sinistra. Lo abbiamo ripetuto in tutte le lingue inascoltati.

Con Potere al popolo abbiamo fatto una scelta etica e politica coraggiosa e che sapevamo difficilissima. Non possiamo nasconderci che il risultato elettorale è insoddisfacente ma il patrimonio di energie militanti che si è riaggregato e che ha consentito in due mesi una campagna senza soldi e nella quasi totale invisibilità mediatica è un potenziale importante. L’entusiasmo e la partecipazione che il progetto ha suscitato avevano creato aspettative forse eccessive, considerato che milioni di persone neanche hanno potuto conoscere la nostra lista. Il movimento che abbiamo contribuito a creare è solo un primo passo.

GRAZIE a tutte le compagne e i compagni di Rifondazione Comunista per aver lavorato con grande impegno per tenere aperta una speranza in questo paese.

Non ci lasceremo demoralizzare: lavoriamo già da oggi per il rilancio di Rifondazione Comunista e del progetto di Potere al popolo.

Il fallimento delle politiche neoliberiste produce instabilità e imbarbarimento della società.

E richiede da parte nostra senso di responsabilità: dobbiamo lavorare senza autoreferenzialità e con umiltà, per costruire un'#alternativa

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