Trasporto merci pericolose in Sicilia: garantire sicurezza e tracciabilità, ma occorre un punto di equilibrio

Trasporti merci pericolose: CNA Fita Sicilia, un tavolo per risolvere le criticità. Un tavolo tecnico per risolvere le criticità sollevate dalle aziende che si occupano del trasporto di merci pericolose in Sicilia. “Siamo consapevoli della necessità di garantire sicurezza e tracciabilità, ma occorre trovare un punto di equilibrio tra queste esigenze e la continuità operativa dei trasporti essenziali”. Palermo, 12 aprile 2025 – È questa la proposta avanzata dalla CNA Fita Sicilia che ha registrato la disponibilità del Presidente della IV Commissione, on. Carta, dell’assessore alla mobilità, On. Aricò, del Presidente del CAS, avv. Filippo Nasca (nella foto) , e del suo direttore, dott. Fazio. Una delegazione della CNA Fita Sicilia, composta da Saro Tumino, Giorgio Stracquadanio, Daniela Taranto e Francesco Lombardo, è stata ricevuta dalla IV Commissione Ambiente, dell’Assemblea Regionale Siciliana dalla Territorio e Mobilità. Durante l’audizione, la CNA Fita ha illustrato le gravi cr...

DOCENTI SCUOLA: FLC CGIL, BASTA AGGRESSIONI, RECUPERARE DIGNITÀ PROFESSIONE

Palermo, 16 aprile 2018 – Recuperare la dignità e il prestigio della professionalità docente. È questo il tema del seminario organizzato dalla Flc Cgil Sicilia, in collaborazione con Proteo Fare Sapere Sicilia, che si è tenuto stamani al liceo classico Giovanni Meli di Palermo, a pochi giorni di distanza dall'aggressione subita proprio a Palermo da un docente dell'istituto comprensivo Abba-Alighieri.

“Non si tratta più di fatti isolati – spiega il segretario nazionale, Francesco Sinopoli - perché quando si ripetono episodi con questa cadenza è evidente che siamo di fronte ad un fenomeno di carattere culturale, di una profonda regressione delle relazioni tra scuola e società. Noi abbiamo bisogno di rifondare il patto educativo tra scuola e famiglia, ricostruire la missione costituzionale della scuola, di restituire dignità e prestigio a chi nella scuola lavora. Per farlo serve cancellare le riforme degli ultimi anni, rilanciare un’idea di scuola democratica che ha il fine di arginare le diseguaglianze e non di alimentarle. Per esempio nel Mezzogiorno, affrontare il nodo del tempo pieno e quindi aumentare gli organici e, in vista del prossimo rinnovo contrattuale, mettere al centro salari e professionalità”.

“Il ruolo sociale dell’insegnante è cambiato e si è impoverito – dichiara la segretaria regionale Graziamaria Pistorino – così come le risorse che sono state assegnate in questi ultimi 10 anni alla scuola. Dal 2008 ad oggi la scuola, sempre più povera, è incapace di svolgere un ruolo di comunicazione autentica con famiglie e alunni. Anche il rapporto con la valutazione adesso è molto più asettico, basato semplicemente sul voto, mentre prima si basava sul giudizio, una modalità più approfondita e articolata. Non parliamo del recupero che, con la eliminazione delle compresenze, non consente l’approfondimento delle discipline né un’adeguata relazione educativa. Queste le cose che mancano alla scuola e che darebbero nuova autorevolezza agli insegnanti. Investire nella scuola significa investire nella civiltà del Paese”.



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