“Patto per la Legalità e contro le Mafie”, un documento che traccia la giornata del 12 aprile 2018, per ribadire il “No” a mafie e criminalità. Il documento consiste nella sottoscrizione di una serie di atti e di impegni a favore della legalità da parte della Giunta municipale, Consorzio Igp, Associazione commercianti, Organizzazioni datoriali, istituzioni scolastiche e consiglio comunale.
Pachino, 12 aprile 2018 - «Pachino ed il suo territorio ripudiano la mafia». In centinaia hanno già aderito alla giornata di protesta “Pachino per la legalità”, una manifestazione di massima mobilitazione cittadina per la legalità e contro le mafie, organizzata dal Comune di Pachino e dal Consorzio di tutela “Igp pomodoro di Pachino” a cui hanno già aderito Libera, Associazione Commercianti, Apac, Avis, Scout Agesci Pachino 2, Misericordia, Anopas, Proloco Marzamemi, Rotary, Cia, Confagricoltura, Cgil, Cisl, Uil, Cna, istituto comprensivo “Pellico”, istituto comprensivo “Brancati/Sgroi”, Istituto comprensivo “Verga”, gli istituti superiori “Bartolo” e “Calleri”, le parrocchie Chiesa Madre e Sacro Cuore, Centro commerciale naturale “Marzamemi”, cinecircolo Cinefrontiera, Coldiretti, Consulta comunale dello Sport, Circolo Tennis Pachino, Volley Pachino, associazione Panificatori, associazione Studi storici e culturali, associazione “Lungomare Starrabba”, associazione “Quelli del borgo”, Laamp.
«La comunità di Pachino è stata recentemente funestata da gravissimi atti di criminalità di stampo mafioso – ha dichiarato il sindaco, Roberto Bruno – per questa ragione le forze sane della città, le forze produttive, le istituzioni tutte, condannano i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore agricolo, come recentemente è emerso, e si impegnano a promuovere in ogni settore produttivo e nella gestione della pubblica amministrazione significative azioni verso un rafforzamento della Cultura della Legalità, al fine di eliminare quelle zone grigie in cui si possono creare le occasioni di diffusione di interessi illegali».
Martedì sera si è svolto un incontro organizzativo in cui è stato definito il “Patto per la Legalità e contro le Mafie”, un documento che traccia la giornata del 12 aprile, ribadendo il “No” convinto dell’intera comunità a mafie e criminalità, consegnato dal sindaco Roberto Bruno al prefetto di Siracusa, Giuseppe Castaldo, durante la riunione del comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza.
Il documento consiste nella sottoscrizione di una serie di atti e di impegni a favore della legalità da parte della Giunta municipale, Consorzio Igp, Associazione commercianti, Organizzazioni datoriali, istituzioni scolastiche e consiglio comunale.
«Le minacce di morte nei confronti di Borrometi sono inumane. Al giornalista esprimo tutta la mia solidarietà, dell’amministrazione comunale e di tutta la città». A dichiararlo è il sindaco Roberto Bruno, che ha manifestato vicinanza al direttore del giornale online “La Spia” e collaboratore dell’Agenzia Agi, vittima di gravi minacce fatte da un gruppo malavitoso.
«Solidarietà e vicinanza – ha dichiarato il sindaco – al giornalista Borrometi, dal punto di vita umano e anche da quello professionale, affinché possa continuare la battaglia contro le mafie e la criminalità. Intendo, inoltre, esprimere un sentito ringraziamento alle forze dell’ordine che con la loro costante presenza sul territorio riescono a prevenire e reprimere la corruzione e l’illegalità, restando sempre al fianco dei cittadini. Anche per questo giovedì 12 aprile è importante manifestare per la legalità e partecipare alla marcia “Pachino per la legalità”. Rivolgo pertanto il massimo appello alla partecipazione di tutta la cittadinanza: istituzioni, imprese, commercianti, sindacati, scuole, parrocchie, associazioni».
Paolo Borrometi: "Vorrei ringraziarvi, persona per persona: mi avete sommerso d’affetto e non mi avete lasciato solo. Diciamocelo chiaramente, quel tentativo di attentato è spaventoso, drammatico, terrificante, ma – volendo guardare il “bicchiere mezzo pieno” – dimostra che lo Stato è più forte, molto più forte. Se sono vivo, lo devo ai Magistrati della Direzione Antimafia di Catania ed agli Inquirenti, di Siracusa e Ragusa, ai quali va il mio più grande ringraziamento e che non hanno smesso mai, neanche per un istante, di investigare e prevenire ciò che i clan vorrebbero fare: ammazzarmi. Ed ammazzarmi non tanto per mettere a tacere me, ma per evitare che le persone conoscano i loro sporchi affari.
Un grazie, enorme, alla mia Famiglia, ai miei amici ed ai colleghi che mi sono stati accanto. Una cosa posso assicurarvi, non me lo toglieranno il sorriso. Il sorriso di cerca di fare solo ed unicamente il proprio dovere".
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