Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

DE LUCA CENSURI LE DONNE O LO DENUNCEREMO PER VIOLAZIONE DELLA PRIVACY

Uil-Fpl Messina su caso dei dipendenti comunali finiti su Fb. “Il sindaco De Luca censuri Le Donne, caso contrario lo denunceremo per violazione della privacy”.

Messina, 10 agosto 2017 - “Se il sindaco Cateno De Luca non censurerà il comportamento del segretario generale per avere dato in pasto i nomi di alcuni impiegati comunali, assenti giustificati dal posto di lavoro e additati su Fb quali responsabili di presunti disservizi, la Uil-Fpl di Messina denuncerà anche il primo cittadino per violazione della privacy”.
Lo affermano Pippo Calapai, Fabrizio Nicosia ed Emilio Di Stefano, rispettivamente segretario generale; responsabile provinciale e segretario aziendale della Uil-Fpl.

Come si ricorderà, nelle scorse settimane, sul profilo FB “Cateno De Luca Sindaco di Messina”, è stata pubblicata la nota del Segretario Generale, Antonio Le Donne, redatta in violazione di ogni norma in materia di privacy, attribuendo la colpa dei presunti disservizi alla loro contemporanea assenza e mettendo sulla gogna mediatica gli stessi dipendenti prima ancora di sentirne le ragioni.

"Lo scorso 31 luglio – aggiungono i sindacalisti – abbiamo scritto al sindaco stigmatizzando il comportamento di Le Donne e segnalando allo stesso tempo come la pubblicazione dei nomi dei lavoratori su Fb, abbia violato la privacy degli stessi e scatenato un clima di odio sociale nei confronti di tutti i dipendenti del Comune. Abbiamo anche sottolineato come la politica del terrore psicologico non paghi, ma serve solo ad alimentare odio a tutti i livelli. Il campanello d’allarme è già suonato con l’aggressione verificatasi ai danni di una impiegata in servizio allo sportello della quarta circoscrizione Comunale, in Via dei Mille.

Il sindaco non è mai intervenuto pubblicamente sulla questione, né ha mai censurato il comportamento di Le Donne. Chiediamo ancora una volta il rispetto dei lavoratori e pretendiamo le pubbliche scuse nei confronti degli stessi, anche alla luce della relazione del Dirigente del Dipartimento che chiarendo i contorni della vicenda, ha sollevato da ogni responsabilità i dipendenti additati. Per questo insistiamo sulla pretesa delle pubbliche scuse affinché venga restituita la dignità ai dipendenti Comunali tutti. Specifichiamo che ove la presente non sortirà effetti, saremo costretti ad adire agli organi giudiziari preposti per ristabilire i diritti violati”.





Commenti