Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

LIBRI. IN SICILIA LA PERCENTUALE PIÙ BASSA DI LETTORI 25,8%

Roma, 28 dicembre 2018 – Al di là del contesto territoriale di residenza, la lettura si conferma un comportamento fortemente condizionato dall’ambiente familiare. La propensione alla lettura di bambini e ragazzi è certamente favorita dai genitori che hanno l’abitudine di leggere libri. Ad esempio, tra i ragazzi di 11-14 anni legge l’80% di chi ha madre e padre lettori e solo il 39,8% di coloro che hanno entrambi i genitori non lettori.
Nell’opinione degli editori, i principali fattori che determinano la modesta propensione alla lettura nel nostro Paese sono il basso livello culturale della popolazione (42,6% delle risposte) e la mancanza di efficaci politiche scolastiche di educazione alla lettura (38,4%).

Nel 2017, sono il 41,0% le persone di 6 anni e più che hanno letto almeno un libro per motivi non professionali (circa 23 milioni e mezzo). La popolazione femminile mostra una maggiore inclinazione alla lettura già a partire dai 6 anni: complessivamente il 47,1% delle donne, contro il 34,5% dei uomini, ha letto almeno un libro nel corso dell’anno. La quota più alta di lettori si riscontra tra i ragazzi di 11-14 anni. Il 12,7% è un lettore “forte”, ossia legge almeno un libro al mese. Tra i lettori «forti» anche le persone da 55 anni in su, che mostrano le percentuali maggiori: 16,5% tra i 55 e i 64 anni e 17,4% tra gli over65.
Persistono ampi divari territoriali: legge meno di una persona su tre nelle regioni del Sud (28,3%), quasi una su due in quelle del Nord-est (49,0%).

Nel 2017 la quota di lettori è pari al 41% della popolazione di 6 anni e più, (quasi 6 punti percentuali in meno rispetto al 2010), tornando, quindi, ai livelli del 2001 (Figura 1 e Tavola 53). Il divario tra uomini e donne nella propensione alla lettura si è consolidato progressivamente a partire dai primi dati riferiti al 1988, anno in cui la differenza in favore delle donne era di 5,6 punti percentuali mentre nel 2017 è di 12,6 punti, valore stabile dal 2010.

Le quote più alte di lettrici si riscontano tra le ragazze di 11-19 anni: 65,1% tra 11-14 anni, 68,8% tra 15 e 17 anni e 62,7% tra 18 e 19 anni. Si scende sotto il 50% dopo i 60 anni mentre per gli uomini le percentuali sono più basse in tutte le classi di età (dal 48,0% tra gli 11 e i 14 anni al 28% degli ultrasessantacinquenni).

Nel 2017 ad aumentare è la percentuale dei “lettori deboli”, ossia di coloro che dichiarano di aver letto al massimo tre libri nei 12 mesi precedenti l’intervista (dal 45,1% del 2016 al 47,6%). Sono “lettori deboli” poco più della metà dei lettori uomini (51,3%), i giovani dai 6 ai 17 anni, le persone con al più la licenza media (53,3%) o elementare (54,6%) e il 59,5% dei residenti nel Sud

Commenti