Marcello Viola resta Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano

  Il dott. Marcello Viola – originario di Cammarata (AG) - resta Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano. Il Consiglio di Stato rigetta l’appello del dott. Romanelli. Il Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, con delibera del 7 aprile 2022, ha disposto la nomina a Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano del dott. Marcello Viola. La nomina del dott. Viola è stata impugnata, innanzi al TAR Lazio - Roma, sia dal dott. Romanelli (Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica di Milano) sia dal dott. Amato (Procuratore della Repubblica di Bologna). Il dott. Marcello Viola (originario di Cammarata – AG), con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impdiduglia, si è costituito in giudizio, chiedendo il rigetto di entrambi i suddetti ricorsi. In particolare, gli avv.ti Rubino e Impiduglia hanno sostenuto la legittimità della delibera di nomina del dott. Viola e la palese infondatezza delle censure mosse dai ricorrenti. I

COMUNI. AL SUD SI SPENDE SOLO IL 10% PER SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI

03/01/2019 – Nel 2016 la spesa dei Comuni per i servizi sociali ammonta a circa 7 miliardi e 56 milioni di euro, pari allo 0,4% del Pil nazionale. Rispetto all’anno precedente si registra un incremento del 2%. Prosegue la ripresa iniziata nel 2014 che, dopo il calo registrato nel triennio 2011-2013, ha riportato gradualmente la spesa sociale quasi ai livelli precedenti la crisi economica e finanziaria. Per ciascun residente i Comuni hanno speso in media 116 euro nel 2016, contro i 114 del 2015. A livello territoriale le disparità sono sempre elevatissime: si passa dai 22 euro della Calabria ai 517 della Provincia Autonoma di Bolzano.

Al Sud, in cui risiede il 23% della popolazione, si spende solo il 10% delle risorse destinate ai servizi socio-assistenziali. La principale fonte finanziaria dei servizi sociali proviene da risorse proprie dei comuni e dalle varie forme associative fra comuni limitrofi (61,8%). Al secondo posto vi sono i fondi regionali per le politiche sociali, che coprono un ulteriore 17,8% della spesa complessiva.

Il 16,4% della spesa è finanziata da fondi statali o dell’Unione europea. Tra questi il fondo indistinto per le politiche sociali, che ha registrato una progressiva flessione dell’incidenza sulla copertura della spesa (dal 13% del 2006 al 9% nel 2016).
Nel periodo osservato diminuiscono gradualmente le risorse dedicate ai servizi per gli anziani, sia in valore assoluto che come quota sul totale della spesa sociale dei Comuni (dal 25% nel 2003 al 17% nel 2016). Nello stesso lasso di tempo l’incremento delle persone anziane residenti accentua la diminuzione della spesa pro-capite: da 119 euro nel 2003 si passa a 92 euro annui nel 2016.
Sono invece quasi raddoppiate le risorse destinate ai disabili: da 1.478 euro annui pro-capite nel 2003 si passa a 2.854 nel 2016. Le spese per i minori e le famiglie con figli passano da 86 a 172 euro l’anno pro-capite e sono rivolte per il 40% agli asili nido e ai servizi per la prima infanzia.

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