1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

COMUNI & POVERTÀ: L’ITALIA AGLI ULTIMI POSTI DELL’UE PER IL CONTRASTO ALLA POVERTÀ

03/01/2019 – In lieve aumento le risorse per il contrasto a povertà e disagio adulti. Le risorse dedicate all’area povertà e disagio adulti sono sempre risultate una componente minoritaria rispetto al totale della spesa, di cui rappresentano il 7,6% nel 2016. L’Italia, del resto, si colloca agli ultimi posti fra i paesi dell’Unione europea per le risorse destinate alle politiche di inclusione, per le misure di sostegno al reddito e per il contrasto alla povertà. Negli anni successivi al 2009, nonostante le difficoltà economiche nella popolazione, le risorse impegnate per quest’area di utenza diminuiscono, seguendo lo stesso andamento osservato per il totale della spesa sociale dei Comuni.

Dal 2015 si rileva una lieve ripresa, ma nel periodo 2009-2016 la spesa dei Comuni per la povertà è in calo del 9% a livello nazionale. Le riduzioni di spesa si concentrano principalmente nelle regioni del Centro-sud e in Sicilia (sebbene la ripartizione delle Isole sia controbilanciata dall’aumento di spesa in Sardegna). Le variazioni di segno positivo si rilevano principalmente al Nord-est, che nel suo insieme mostra un incremento del 32%. Per gran parte del territorio, quindi, non si riscontra una funzione di compensazione da parte dei sistemi di welfare locali per contenere l’impatto della crisi sulle famiglie, probabilmente a causa della limitatezza delle risorse disponibili.

Quasi la metà della spesa per la povertà e il disagio adulti riguarda i trasferimenti in denaro verso le famiglie: i più importanti sono i contributi economici per l’alloggio e quelli a integrazione del reddito familiare, che hanno importi medi di circa 796 e 920 euro annui per utente. Tali contributi sono in realtà misure trasversali alle aree di utenza, infatti vengono rilevati con riferimento a tutte le tipologie di beneficiari. Per avere un quadro più completo di tali tipologie di intervento si considerano di seguito tutte le tipologie di beneficiari

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