Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

MICCICHÈ RICEVE LA PRESIDENTE DEL SENATO, CASELLATI, A PALAZZO DEI NORMANNI

Palermo, 20 gennaio 2019 – Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, ha ricevuto a Palazzo dei Normanni la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, accompagnata dal prefetto di Palermo, Antonella De Miro, e dal generale Luigi Robusto, comandante del Culqualber. La presidente del Senato, dopo avere ammirato le bellezze di Palazzo dei Normanni, in particolare la Cappella Palatina, la mostra dedicata a Santa Rosalia, Sala d’Ercole, la stanza di Ruggero e la Torre Pisana, ha definito la Sicilia “L’isola del tesoro” e ha aggiunto:

“Questa regione ha ben sette siti iscritti nella World Heritage List dell’Unesco e una ricchezza unica di paesaggi e monumenti. Palazzo dei Normanni con i suoi mille anni di vita è un vero e proprio scrigno che contiene testimonianze storiche delle diverse dominazioni che si sono succedute in Sicilia. Ma la ricchezza culturale non basta – ha aggiunto -. Affinché la bellezza possa diventare anche una leva economica, servono strutture ricettive, collegamenti e servizi funzionali. Per colmare queste lacune occorrono finanziamenti pubblici mirati e una distribuzione oculata delle risorse”.

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