
07/01/2019 - Il Conto delle Amministrazioni pubbliche (AP) e le stime relative alle famiglie e alle società presentati in questo comunicato stampa sono estratti dai Conti trimestrali dei settori istituzionali. I dati relativi alle AP sono commentati in forma grezza, mentre quelli relativi alle famiglie e alle società in forma destagionalizzata. Nel terzo trimestre 2018 l’indebitamento netto delle AP in rapporto al Pil è stato pari al -1,7% (-1,8% nello stesso trimestre del 2017).
Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil del 2,0%, a fronte dell’1,6% nel terzo trimestre del 2017.
Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,1% (1,6% nel terzo trimestre del 2017). La pressione fiscale è stata pari al 40,4%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
In termini nominali, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,3%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari all’8,3%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. A fronte di una variazione dello 0,3% del deflatore implicito dei consumi, il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. La quota dei profitti sul valore aggiunto delle società non finanziarie, pari al 41,4%, è diminuita di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 22,2%, è aumentato di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
L’incidenza del deficit delle Amministrazioni pubbliche sul Pil ha segnato nel terzo trimestre un miglioramento marginale (pari a 0,1 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2017), poiché l’aumento dell’avanzo primario è stato quasi completamente bilanciato dalla crescita della spesa per interessi (salita di circa 1,7 miliardi rispetto al terzo trimestre 2017).
Il reddito disponibile delle famiglie ha segnato un incremento modesto (+0,1%), dopo quello decisamente marcato del trimestre precedente. La pur contenuta dinamica dell’inflazione ha così determinato un calo congiunturale del potere d’acquisto (-0,2%). A fronte di tali andamenti, le famiglie hanno mantenuto, grazie a una lieve riduzione della propensione al risparmio, un livello quasi inalterato dei consumi in volume.
http://dati.istat.it/
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