Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

TRENI. LA SICILIA ‘REGINA’ DELLE LINEE A BINARIO UNICO (1300 KM SU 1490)

31/01/2019 – Al sud troviamo la maggior parte delle linee a binario unico e non elettrificate. Complessivamente in Italia abbiamo 19.389 km di linee ferroviarie e la maggior parte della rete ferroviaria in Italia è ancora a binario unico (ben 11mila km, pari al 56,7%). Se si guardano le differenze a livello regionale il Sud risulta ancora svantaggiato con esempi quali la Calabria con 686 km a binario unico su 965, la Basilicata addirittura con soli 18 km di binario doppio, la Sardegna (549 km a binario semplice su 599) e la Sicilia (quasi 1300 km a binario singolo su 1490 km totali di rete). Leggermente migliori sono i dati dell’elettrificazione delle linee con il 68,7% della rete, ma anche in questo caso persistono differenze importanti come in Molise (205 km non elettrificati su 265 totali) ed in Basilicata (dove il 54,5% della rete vede transitare treni diesel).

Si assiste poi ad una condizione tragica del tragitto tra Ragusa e Palermodove ormai solo 3 collegamenti al giorno effettuano il percorso tutti con un cambio impiegando quasi 4 ore e mezza per arrivare a destinazione, in peggioramento rispetto alle 4 ore di due anni fa ed una situazione che rimane emblematica della condizione del trasporto ferroviario in questa regione. Sono tanti gli esempi incredibili: come in Basilicata tra Potenza e Matera, con Trenitalia non è più previsto alcun collegamento (nemmeno con cambi) se non con autobus, o tra Taranto e Lecce, dove solo un Intercity Notte transita in orari comodi per i pendolari (solamente peró da Taranto verso Lecce). O un caso estremo, come quello per cui si sposta tra i due estremi dell’Isola ha solo tre possibilità per spostarsi daSiracusaa Trapani. Il collegamento più “veloce” ci mette 11 ore e 10 minuti, con tre cambi.

Le differenze, in negativo, sulla quantità di treni* km in alcune Regioni sono impressionanti. In Calabria dal 2010 ad oggi (per la sola Trenitalia) si è passati da 7,4 a 6,28 milioni, in leggera ripresa ma comunque si tratta di un -15,9%; in Campania da 11,8 a 9,9 milioni, (anche in questo caso con una crescita graduale, ma siamo ad oltre -8%) ma anche in Basilicata e Liguria si sono registrate diminuzione seppur di entità inferiori. Clamoroso il dato del Molise che registra un -33,2% passando dai 2,5 milioni di treni* km del 2010 a 1,82 milioni. La Lombardia mostra l’incremento maggiore, arrivando ad un totale di 450,6 milioni di euro come valore del CdS, in aumento soprattutto rispetto ai 403 milioni di euro del 2012 ed ai 402 del 2011 per 44,3 milioni di treni* km. La Sicilia sta iniziando un lento recupero arrivando a 9,66 milioni di treni* km contro i 9,78 milioni del 2010 (-1,2%).

Rapporto Pendolaria 2018 di Legambiente, una fotografia della situazione del trasporto ferroviario in Italia, attraverso numeri e storie, buone pratiche e denunce da parte dei comitati pendolari, raccolti durante l'anno e che si possono oggi trovare anche sul sito www.pendolaria.it.



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