08/02/2019 - Sanremo 2019, 69^ edizione, torna indietro di 79 anni, fino al 1940 quando Cesare Andrea Bixio, Bixio Cherubini e Bruno Cherubini scrissero la canzone ‘Mamma’, che ieri sera Virginia Raffaele ha reinterpretato in versione
sgangherata, "come un vecchio ritornello che nessuno canta più”. Una performance davvero magistrale quella della Raffaele, bravissima da strappare applausi e ammirazione.
Eppure, tale riproposta conferma il ‘sospetto’ che parlare (e ancor più cantare) della mamma induce spesso alla
pudicìzia, specie al cospetto di quelle canzoni
strappalacrime, così ancor oggi intese e che risalgono alla ‘notte dei tempi’ della canzone di musica leggera, quando sentimenti e buoni... sentimenti erano la ‘regola’, il sentire comune degli autori e degli ascoltatori.
Così Sanremo, dopo un debutto a base di omaggi floreali “Grazie dei fiori” (1951), va al sodo con la politica e, ancora con Nilla Pizzi, scrive nel suo album dei vincitori il brano “Vola colomba” (1952), di Cherubini-Concina, su una scabrosa questione: la ‘restituzione’ di Trieste all'Italia, in seguito agli accordi del 5 ottobre 1954 fra i governi d'Italia, del Regno Unito, degli Stati Uniti d'America e della Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia, concernente lo status del Territorio Libero di Trieste.
Quanto all'avvento della
mamma a Sanremo, sarà il brano “Tutte le mamme” (di Bertini- Falcocchio) a vincere il Festival di Sanremo 1954, nell'interpretazione di Giorgio Consolini e Gino Latilla.
«Mamma Mammina» ‘canzone strappalacrime’ (ma geniale e a lieto fine), storia di un neonato abbandonato dalla madre, scritta nel 1919 da
Arturo Trusiano, è stata reinterpretata e riproposta nel 1964 dal gruppo di cabaret de «I Gufi» in una versione volutamente grottesca e forzatamente ‘strappalacrime’. L’intento era quello di sfatare la crudeltà umana (sì), la dissennatezza di una madre (sì), ma non è il solo esempio possibile. Ed anzi, la riproposta di ieri sera della straordinaria Virginia Raffaele conferma la
pudicizia che governa il… settore, allorquando ci siano di mezzo figure ‘strappacore’, come la mamma. Forse è il pudore di fare finta di piangere per... 'paura' di piangere veramente? Per questo passano sotto la voce 'c
anzoni strappalacrime'?
Mamma, solo per te la mia canzone vola,
Mamma, sarai con me, tu non sarai piu sola!
Quanto ti voglio bene!
Queste parole d'amore che ti sospira il mio cuore
Forse non s'usano più,
Mamma!,
Ma la canzone mia piu bella sei tu!
Sei tu la vita
E per la vita non ti lascio mai piu!
Mamma... mai piu!
Mimmo Mòllica
Commenti
Posta un commento
NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.