Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

INFANZIA, INSUFFICIENTE L’OFFERTA PUBBLICA E PRIVATA SUL TERRITORIO

Roma, 21/03/2019 - Nell’anno scolastico2016/17 sono stati censiti sul territorio nazionale 13.147 servizi socio-educativi per l’infanzia. I posti autorizzati al funzionamento sonocirca354mila;di questi poco più della metà sono pubblici mentre il 48% sono privati. La maggior parte dei servizi per la prima infanzia sono asili nido mentre i così detti servizi integrativi contribuiscono per il 9% all’offerta complessiva. Negli 11.017 asili nido rilevati in Italia sono compresi poco più di 2mila “sezioni primavera” per i bambini da 2 a 3 anni e circa 220 nidi aziendali. Nell’ambito dei 2.130 servizi integrativi per la prima infanzia, invece, quasi la metà sono definiti come “spazi gioco”, oltre 800 sono “servizi in contesto domiciliare”, ovvero gestiti presso un’abitazione, mentre 280 sono del tipo “centri bambini e genitori”dove è prevista la permanenza di un adulto di riferimento insieme al bambino.
In rapporto alla popolazione target,la dotazione complessivaè sotto il parametro del 33% fissato dall’Unione europea: infatti i posti disponibili corrispondono al 24% dei bambini residenti sotto i 3 anni .


La situazione è molto variabile sul territorio.In diverse regioni del Centro-nord (Valle d’Aosta, Umbria, Emilia Romagna, Toscana e Provincia Autonoma di Trento) tale parametro è stato ampiamente superato già da diversi anni e nelle altre la copertura è prossima al 30%.Nel Mezzogiorno l’obiettivo risulta ancora molto lontano.In Abruzzo, Molise e Sardegna i posti privati e pubblici nei servizi socio-educativi superano il 20% dei bambini sotto i 3 anni, nelle altre regioni non raggiungono il 15% (Figura 1).
A livello regionale la disponibilità di servizi varia da un minimo del 7,6% dei posti sul potenziale bacino di utenzain Campaniaa un massimo del 44,7% in Valle D’Aosta.

In alcune regioni, come l’Emilia Romagna e la Provincia Autonoma di Trento, i nidi e i servizi integrativi pubblici contribuiscono in maniera determinante ad ampliare l’offerta. In altre regioni, come l’Umbria, è decisivo l’apporto delle strutture private.
Dal punto di vista della natura giuridicasi osserva una rilevante variabilità.In Calabria il 72% dei nidi e dei servizi integrativi sono privati,nella Provincia Autonoma di Trento il 73% sono pubblici(Figura 2).

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