Ponte sullo Stretto di Messina, Ciucci: Il via libera del Cipess è previsto a giugno

PONTE STRETTO, AD CIUCCI: AVVIO LAVORI IN ESTATE: " Il via libera del Cipess è previsto a giugno e consentirà di potere avviare la progettazione esecutiva e il programma delle opere anticipate, quali accantieramento, bonifica da ordigni bellici, indagini archeologiche e, in maniera graduale, le procedure espropriative. " Roma, 12 aprile 2025 - L’amministratore delegato di Stretto di Messina, Pietro Ciucci, intervistato dal nuovo settimanale economico “Moneta”, traccia lo stato di avanzamento del ponte sullo Stretto di Messina. Nell’intervista, Ciucci ha ricordato lo stato dell’iter - che lo scorso mercoledì ha registrato l’approvazione del report IROPI dal Consiglio dei Ministri – mentre sono in corso di predisposizione le comunicazioni al Ministero dell’Ambiente e alla Commissione Europea per gli aspetti relativi alla valutazione di incidenza ambientale. Tali procedure verranno concluse dopo Pasqua.   Il via libera del Cipess, che avrà luogo a valle dell’intero iter autorizz...

INFANZIA, INSUFFICIENTE L’OFFERTA PUBBLICA E PRIVATA SUL TERRITORIO

Roma, 21/03/2019 - Nell’anno scolastico2016/17 sono stati censiti sul territorio nazionale 13.147 servizi socio-educativi per l’infanzia. I posti autorizzati al funzionamento sonocirca354mila;di questi poco più della metà sono pubblici mentre il 48% sono privati. La maggior parte dei servizi per la prima infanzia sono asili nido mentre i così detti servizi integrativi contribuiscono per il 9% all’offerta complessiva. Negli 11.017 asili nido rilevati in Italia sono compresi poco più di 2mila “sezioni primavera” per i bambini da 2 a 3 anni e circa 220 nidi aziendali. Nell’ambito dei 2.130 servizi integrativi per la prima infanzia, invece, quasi la metà sono definiti come “spazi gioco”, oltre 800 sono “servizi in contesto domiciliare”, ovvero gestiti presso un’abitazione, mentre 280 sono del tipo “centri bambini e genitori”dove è prevista la permanenza di un adulto di riferimento insieme al bambino.
In rapporto alla popolazione target,la dotazione complessivaè sotto il parametro del 33% fissato dall’Unione europea: infatti i posti disponibili corrispondono al 24% dei bambini residenti sotto i 3 anni .


La situazione è molto variabile sul territorio.In diverse regioni del Centro-nord (Valle d’Aosta, Umbria, Emilia Romagna, Toscana e Provincia Autonoma di Trento) tale parametro è stato ampiamente superato già da diversi anni e nelle altre la copertura è prossima al 30%.Nel Mezzogiorno l’obiettivo risulta ancora molto lontano.In Abruzzo, Molise e Sardegna i posti privati e pubblici nei servizi socio-educativi superano il 20% dei bambini sotto i 3 anni, nelle altre regioni non raggiungono il 15% (Figura 1).
A livello regionale la disponibilità di servizi varia da un minimo del 7,6% dei posti sul potenziale bacino di utenzain Campaniaa un massimo del 44,7% in Valle D’Aosta.

In alcune regioni, come l’Emilia Romagna e la Provincia Autonoma di Trento, i nidi e i servizi integrativi pubblici contribuiscono in maniera determinante ad ampliare l’offerta. In altre regioni, come l’Umbria, è decisivo l’apporto delle strutture private.
Dal punto di vista della natura giuridicasi osserva una rilevante variabilità.In Calabria il 72% dei nidi e dei servizi integrativi sono privati,nella Provincia Autonoma di Trento il 73% sono pubblici(Figura 2).

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