Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

PIANO PAESAGGISTICO MESSINA: “LA REGIONE LO RIPRESENTI CON PROCEDURA CORRETTA”


Lo strumento è stato annullato dal Tar, ma resta vigente. Concessi sei mesi di tempo per adottarne uno nuovo. I deputati regionali De Luca e Zafarana annunciano una mozione: “Non si devono cambiare i vincoli esistenti”.

PALERMO, 21 maggio 2019 - I deputati regionali Antonio De Luca e Valentina Zafarana (M5S) intervengono a proposito del Piano paesaggistico dell’Ambito 9, che interessa 68 comuni nel Messinese e che è stato annullato dal Tar a causa di un vizio del procedimento di adozione.

“Il Tar - spiega De Luca - ha ‘annullato’ il Piano perché la versione adottata nel 2009 ed approvata definitivamente nel 2017, è stata varata con decreto a firma del dirigente generale e non dell’assessore. Tuttavia, i giudici amministrativi hanno lasciato il Piano pienamente vigente, concedendo 180 giorni alla Regione per ripresentarlo. La Regione quindi può e deve vararne uno nuovo, seguendo la procedura giusta e senza modificare i vincoli esistenti e quindi i livelli di tutela che il Piano prevede per difendere il territorio della Valle del Mela dai vari agenti inquinanti”.

“Presenteremo una mozione all’Ars - annuncia Zafarana - per far sì che la regione intervenga al più presto presentando un nuovo Piano. Sono passati anni tra l’adozione e la definitiva approvazione e abbiamo interessato con forza l’assessore dell’epoca, Vermiglio, perché i cittadini del Messinese avessero questo strumento fondamentale per la difesa del territorio. Perderlo proprio adesso, per un vizio procedurale, significherebbe vanificare tutti gli sforzi fatti per avere delle regole chiare volte alla salvaguardia dell’ambiente e dei cittadini e dover quindi ricominciare tutto da capo. Sarebbe un grave errore, mentre l’attenzione sul tema deve restare altissima”.

“Il presidente Musumeci - concludono De Luca e Zafarana - nomini immediatamente l’assessore ai Beni culturali, che su questo argomento gioca un ruolo fondamentale, e smetta di attendere ancora per problemi di maggioranza o perché ‘distratto’ dalla campagna elettorale. Faccia il suo dovere e nomini un assessore all’altezza, anziché lasciare nella palude un intero versante amministrativo privandolo del necessario riferimento politico”.

Corrao (M5S): “Il Piano paesaggistico di Messina va ripresentato subito, senza modificare i vincoli”

Dopo lo stop imposto dal Tar, la Regione Siciliana ha sei mesi di tempo per adottarne uno nuovo. L’eurodeputato: “Salvaguardare i livelli di tutela del territorio”.

MESSINA 21 maggio 2019 - Dopo l’annullamento da parte del Tar del Piano paesaggistico dell’Ambito 9, che interessa 68 comuni nel Messinese, a causa di un vizio procedurale, l’eurodeputato Ignazio Corrao chiede che “lo strumento di tutela del territorio venga ripresentato con la massima urgenza e nel rispetto della legge, senza che i vincoli esistenti vengano modificati”

“La versione adottata nel 2009 - dice Corrao - ed approvata definitivamente nel 2017 è stata varata con decreto a firma del dirigente generale e non dell’assessore. Per questo i giudici amministrativi hanno annullato il Piano che tuttavia resta ancora pienamente vigente, e concesso 180 giorni alla Regione per presentarne uno nuovo rispettando l’iter procedurale. Lo si ripresenti al più presto, quindi, e che a nessuno venga in mente di ‘ritoccarlo’ cambiando le prescrizioni esistenti per abbassare i livelli di tutela del territorio. L’attenzione deve restare alta, a garanzia dei cittadini messinesi e contro nuove minacce di inquinamento ambientale in aree già fortemente provate”.

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