Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

DISPERSIONE SCOLASTICA: IL MEZZOGIORNO PIU' PROPENSO ALL'ABBANDONO

Roma, 17/09/2019 - Analizzando la dispersione scolastica nella scuola secondaria di I grado,
quantifichiamo i primi due “tasselli della dispersione”, appena definiti:
• l’abbandono in corso d’anno, dato dall’insieme di alunni che hanno interrotto la frequenza prima del termine dell’anno scolastico nei 3 anni
di corso;
• l’abbandono tra un anno e il successivo, dato dall’insieme di alunni che, avendo frequentato l’intero anno scolastico nel I e II anno di corso, non hanno ripreso la frequenza scolastica a settembre dell’anno scolastico successivo.
Si considera come abbandono complessivo l’unione dell’abbandono nel corso dell’a.s. 2016/2017 e dell’abbandono tra l’a.s. 2016/2017 e l’a.s. 2017/2018.
Dei circa 1.703.000 alunni frequentanti all’inizio dell’anno scolastico 2016/2017 la
scuola secondaria di I grado (tavola 1), 6.244 alunni hanno interrotto la frequenza
scolastica nel corso dell’anno scolastico, ossia lo 0,37% dei frequentanti a
settembre 2016: questi alunni, che hanno lasciato la scuola nel corso dell’a.s.
abbandono.

Relativamente all’abbandono tra un anno e il successivo si analizzano
separatamente gli alunni del I e del II anno di corso da un lato, e gli alunni del III
anno di corso dall’altro. Come illustrato nella Tavola A di pag.6, i primi entrano nel
computo dell’abbandono nella scuola secondaria di I grado, mentre gli altri
nell’abbandono che avviene nel passaggio tra la scuola secondaria di I e di II grado.
Gli alunni che hanno abbandonato tra un anno e l’altro la scuola secondaria di I
grado, sono 5.586: tale insieme, che costituisce il secondo “tassello” della
dispersione, rappresenta lo 0,32% del totale dei frequentanti a inizio anno
scolastico. La percentuale di abbandono complessivo, per la scuola secondaria di I
grado, è quindi pari allo 0,69%.

Analizzato per genere (Graf. 1), il fenomeno della dispersione scolastica sembra
incidere in modo differente sulla popolazione studentesca maschile rispetto a
quella femminile: l’abbandono complessivo per i soli alunni maschi è stato, nel
periodo considerato, pari allo 0,77% mentre per le femmine allo 0,59%.
Distinguendo per anno di corso, si osserva che per il primo anno l’abbandono
complessivo è stato dello 0,80% (0,31% nel corso dell’a.s. 2016/2017 e 0,49% nel
passaggio all’a.s. 2017/2018), per il secondo anno di corso dello 0,86% (0,37% nel
corso dell’a.s. 2016/2017 e 0,49% nel passaggio all’a.s. 2017/2018). Per il terzo anno
di corso in questo paragrafo si considera solo l’abbandono nel corso dell’a.s.
2016/2017, pari allo 0,42%. Sarà approfondito nel paragrafo dedicato al passaggio
tra cicli l’abbandono degli alunni che, dopo aver frequentato l’intero anno
scolastico, escono dal sistema scolastico e formativo.

Quanto alla distribuzione territoriale, la maggiore propensione all’abbandono
scolastico è riscontrata nelle aree più disagiate del paese: per la scuola secondaria
di I grado, mediamente il Mezzogiorno ha riportato una percentuale di abbandono
complessivo dello 0,84% (con l’1,12% nelle Isole e lo 0,70% al Sud); le regioni
centrali riportano una percentuale di abbandono complessivo pari allo 0,69%, il
Nord Ovest in media dello 0,64% e il Nord Est una percentuale decisamente più
contenuta, pari allo 0,47%.

Tra le singole regioni spiccano la Sicilia con l’1,2%, Calabria, Campania e Lazio con lo
0,8%; le percentuale più basse si evidenziano in Emilia Romagna con lo 0,4%, e in
Veneto e in Basilicata entrambe con lo 0,5%.

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