Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

RIFIUTI. FAVA: "MUSUMECI COME CROCETTA COI SOLITI PADRONI"

Palermo, 5 luglio 2019 - «Nel giorno in cui il governo regionale dà fiato alle trombe per dirci che il conferimento in discarica è diminuito e che è aumentato il ruolo degli impianti pubblici, apprendiamo che mille tonnellate al giorno d'immondizia e altri dieci milioni di euro verranno dati dalla Regione ai soliti padroni dei rifiuti: un'altra significativa vittoria politica del presidente Musumeci che, dopo due anni di annunci e di grancassa, continua a ricorrere alle discariche private per l'ordinaria amministrazione e per l'emergenza, esattamente come il suo predecessore Crocetta».

È il commento di Claudio Fava, presidente della commissione antimafia all'Ars, al Decreto regionale che riguarda i rifiuti della città di Palermo. Fava ricorda quanto dichiarava proprio Musumeci tre anni fa: "Dobbiamo purtroppo constatare che nelle stanze dei bottoni si continua a vivere alla giornata, continuando a privilegiare l’abbancamento dei rifiuti in discarica. Diciamo basta alla burocrazia delle ordinanze ed alle politiche dell’ultimo secondo, adesso è giunto il momento delle azioni concrete e programmate o, in alternativa, delle dimissioni immediate per togliere il disturbo".

«Parole sante - commenta Fava - che Musumeci oggi dovrebbe trovare il coraggio di rivolgere a SÉ stesso: azioni concrete o tolga il disturbo».

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