Vietato ai bambini costruire castelli di sabbia. L’ordinanza emessa dal Comune vieterebbe di esercitare l’antica passione dei bambini, di scavare e costruire castelli di sabbia. La legge regionale 33 su turismo e codice della navigazione prevede che...
31/08/2019 - La polemica è scoppiata a fine estate, ma non per questo scalda meno gli animi. Soprattutto se la battaglia contro ombrelloni e lettini selvaggi, che occupano i 5 metri di battigia che devono restare liberi, coinvolge anche i giochi dei bambini. Da Cavallino a Caorle i controlli di questi giorni accendono il dibattito post ferragostano sui social.
Cavallino e bambini sembrerebbe un binomio naturale, inscindibile. È beffardo invece che proprio qua a Cavallino, nella Città Metropolitana di Venezia, venga vietato ai bambini di costruire
castelli di sabbia. L’ordinanza emessa dal Comune (?) vieterebbe di esercitare l’antica passione dei bambini, di scavare e costruire castelli di sabbia. La legge regionale 33 su turismo e codice della navigazione prevede che vengano lasciati liberi al passaggio 5 metri di spiaggia, dalla battigia.
Proprio là dovei bambini potrebbero costruire
castelli di sabbia con la terra bagnata.
E noi pubblichiamo qua il testo di una bellissima canzone del cantautore francese di origini salentine, Georges Brassens, Je chante la petite guerre:
Des braves enfants de naguère
Qui sur la plage ont bataillé
Pour sauver un château de sable
Et ses remparts infranchissables
Qu'une vague allait balayer.
J'en étais : l'arme à la bretelle
Retranchés dans la citadelle
De pied ferme nous attendions
Une cohorte sarrasine
Partie de la côte voisine
A l'assaut de notre bastion
A cent pas de là sur la dune.
En attendant que la fortune
Des armes sourie aux vainqueurs
Languissant d'être courtisées
Nos promises, nos fiancées
Préparaient doucement leur cur.
Traduzione:
Canto la piccola guerra
dei coraggiosi bambini dell'antichità
che sulla spiaggia hanno combattuto
per salvare un castello di sabbia
e i suoi invalicabili bastioni
che un'onda stava per spazzare.
Ero lì: l'arma con la cinghia,
trincerato nella cittadella, di piede fermo
abbiamo aspettato una coorte saracena.
Parte della costa successiva
All'attacco del nostro bastione.
A cento passi da lì sulla duna,
mentre aspettano la fortuna delle armi
sorride ai conquistatori,
languendo per essere corteggiato.
I nostri promessi, i nostri fidanzati
Prepararono delicatamente il loro cuore.
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