Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

MOBILITÀ ASU, M5S: “EVITARE FAVORITISMI, LE PROCEDURE SIANO TRASPARENTI”

Palermo, 20 novembre 2019 - “Chiediamo trasparenza assoluta nelle procedure di mobilità dei lavoratori Asu. La Regione renda pubbliche tutte le operazioni, le centralizzi e le coordini con una piattaforma che garantisca il rispetto della legalità, contro ogni possibile favoritismo”. Lo hanno detto oggi i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Giovanni Di Caro, Valentina Zafarana, Roberta Schillaci, Nuccio Di Paola e Giampiero Trizzino, durante l’audizione in commissione Cultura, formazione e lavoro con l’assessore Scavone, i vertici del dipartimento Lavoro e i rappresentanti della categoria per discutere delle problematiche Asu.

“Grazie alle interlocuzioni con il governo centrale - aggiungono i deputati - riusciremo a porre la parola fine al calvario di questi lavoratori, che dura da vent’anni, per addivenire ad una definitiva soluzione. Abbiamo il dovere di farli transitare dalla categoria di ‘lavoratori in nero legalizzati’ a quella di lavoratori dotati di diritti e doveri, che per ben due decenni non hanno avuto. Sono lavoratori di fatto ma non di diritto e questo non è più accettabile. Inoltre l’intero bacino va reso omogeneo, perché non ci siano lavoratori di serie A e di serie B, come per esempio quelli che lavorano ancora alle dipendenze delle cooperative di servizio”.

“Abbiamo richiesto inoltre all’assessore Scavone - proseguono - la modifica della circolare del dipartimento Lavoro del 7 novembre sulle modalità attuative della mobilità, perché non diventi preda di interessi politici. La Regione si faccia carico della ricognizione dei posti disponibili nei vari enti e, in modo trasparente, della conseguente assegnazione in utilizzazione dei lavoratori”.

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