La Commissione Antimafia a Siracusa per la mappatura dello stato di Cosa Nostra in Sicilia

Commissione regionale Antimafia lunedì a Siracusa per incontrare i vertici istituzionali della provincia. La commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, sarà alla prefettura di Siracusa, lunedì 7 aprile, per continuare nel suo lavoro di mappatura sullo stato di cosa nostra in Sicilia. Alle 11 ci sarà l'incontro con il prefetto, Giovanni Signer, con il questore, Roberto Pellicone, con il comandante provinciale dei Carabinieri, Dino Incarbone. Poi alle 15.30 l'incontro con i sindaci del Siracusano per discutere dei problemi relativi alla presenza della criminalità organizzata nel territorio.  Palermo, 5 aprile 2025– Si ricorda ai gentili colleghi che la commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, sarà alla prefettura di Siracusa, lunedì 7 aprile, per continuare nel suo lavoro di mappatura sullo stato di cosa nostra in Sicilia.  Alle 11 ci sarà l'incontro con il prefetto, Giovanni Signer, con il questore, Roberto Pellicone, con...

San Martino, la storia del ragazzo d’ Ungheria cresciuto a Pavia

L'undici di novembre si festeggia San Martino, il Santo protettore degli oppressi, cavaliere romano caritatevole e magnanimo, passato alla religione cristiana dopo aver lasciato la carriera militare. Da semplice soldato in una legione romana, divenne Vescovo al di là del suo stesso volere.

07/11/2019 - Si narra che, nel cuore del freddo e piovoso inverno, incontrato un poverello morto di freddo, gli donò metà del suo mantello. Tutto d’un tratto venne dal Cielo quale premio Divino un sole splendente. In cielo divenne sereno e il freddo smise di spungere e di affliggere gli uomini e quel poverello. Questa è l'estate di San Martino! Sotto le spoglie del poverello c'era il Cristo Eterno.
San Martino nacque nel 316 dopo Cristo a Sabaria Sicca (oggi Szombathely) in Pannonia, l’odierna Ungheria, da un ufficiale dell'esercito romano. Giovanissimo fu arruolato nella cavalleria imperiale, in Gallia. I genitori lo chiamarono Martino in onore di Marte, il dio della guerra. Martino era ancora un bambino quando i genitori si trasferirono a Pavia, dove il bambino visse la sua infanzia. A soli 10 anni scappò di casa e trascorse 2 giorni nascosto in una chiesa.
Nel 356 Martino lasciò l’esercito e la vita militare, ripudiando le armi. Raggiunge Poitiers, dove conobbe S. Ilario vescovo. Martino fu ordinato sacerdote e nel 361 fondò a Ligugé, in Francia, una comunità di asceti.

Aveva 18 anni quando donò metà del suo mantello al povero di Amiens. La notte seguente Cristo gli apparve in sogno, vestito di quello stesso mantello.

La fama di San Martino è particolarmente legata all'episodio del mantello. Secondo il racconto popolare, Martino incontrando un povero mendicante, miseramente vestito, sofferente a causa del freddo intenso e della pioggia, sotto un violento acquazzone, non esitò a fargli dono di metà del suo mantello di lana, dividendolo con la sua stessa spada. Subito il cielo si illuminò e il sole apparve in cielo, riscaldando gli uomini e la terra, la temperatura divenne mite e fu “l’Estate di San Martino”.

FILASTROCCA DI SAN MARTINO
di Mimmo Mòllica

Martino era un agiato
figlio di borghesia,
in Italia mandato
dal Regno d’Ungheria,
per diventar soldato,
formandosi a Pavia,
dove venne educato,
nell’aristocrazia
della guardia imperiale,
comando generale.

Martino non amava
combatter con le armi,
l’Italia abbandonava,
lontano dai gendarmi…

[…]

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