Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

CACCIA ALLA BECCACCIA, L’ASSESSORE PROLUNGA LA STAGIONE AL 30 GENNAIO

Dura condanna delle Associazioni ambientaliste per l’ennesima modifica del Calendario venatorio che aumenta pericolosamente la pressione venatoria su una specie migratrice. Appello di Legambiente, Lipu e Wwf All’assessore: “Ritiri subito il decreto che colpisce una specie in declino in Europa per accontentare le associazioni venatorie piu’ estremiste”

Palermo, 14 genn 2020 – L’Assessore regionale all’agricoltura, on. Edgardo Bandiera, pochi giorni fa ha emanato un ennesimo decreto di modifica in senso peggiorativo del “Calendario venatorio 2019/20”, a causa delle forti pressioni del mondo venatorio più oltranzista: la stagione di caccia alla Beccaccia è stata prolungata fino al 30 gennaio. Precedentemente, il Calendario firmato dall’Assessore disponeva la chiusura della caccia a questa specie migratrice al 10 gennaio, poiché la Beccaccia rientra nelle categorie SPEC (Species of European Conservation Concern), ossia specie le cui popolazioni in Europa presenta uno stato di conservazione sfavorevole ed in preoccupante declino; inoltre, in queste settimane la Beccaccia inizia la migrazione prenuziale per raggiungere i luoghi di nidificazione in nord Europa, per cui la caccia in questo periodo è vietata dalla Legge comunitaria e nazionale, poiché estremamente dannosa per la riproduzione della specie.

Per LEGAMBIENTE, LIPU e WWF questo sconsiderato prolungamento della stagione venatoria si pone in aperto contrasto con le Direttive Comunitarie in materia ambientale e con i principi scientifici per la conservazione della fauna. Infatti ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) aveva già espresso alla Regione Siciliana un parere fortemente negativo circa la caccia alla Beccaccia protratta oltre il 31 dicembre; l’Istituto, inoltre, quale autorevole organo scientifico che si occupa della valutazione tecnica del prelievo venatorio su tutto il territorio nazionale, aveva chiesto all’Assessore Bandiera di adottare norme più rigorose per limitare l’attività venatoria e per ridurre i periodi di caccia in inverno.

Secondo le Associazioni ambientaliste, infine, “questo prolungamento non si allinea nemmeno alle previsioni dello stesso Calendario venatorio - che dispone la chiusura della caccia al 20 gennaio per tutte le specie di uccelli (tordi, anatre, limicoli, ecc.) - e rischia di favorire o addirittura incoraggiare il bracconaggio nei confronti delle specie per cui la caccia è già chiusa”.

“Si tratta di previsioni gravi ed inaccettabili in quanto autorizza a sparare per ben 4 mesi una specie in declino e contro i pareri scientifici di ISPRA - concludono LEGAMBIENTE, LIPU e WWF - è inaccettabile: per questo chiediamo all’Assessore Bandiera di ritirare immediatamente il decreto, così da garantire il primario interesse pubblico della tutela della fauna. Gli animali selvatici sono considerati degni di tutela costituzionale nonché patrimonio indisponibile dello Stato! Il Calendario venatorio, di conseguenza, deve tenere conto dell’esigenza prioritaria di tutelare e conservare adeguatamente la fauna e non può ignorare le indicazioni di ISPRA, con conseguenze dannose irreparabili per gli ecosistemi”.
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Foto Legambiente


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