Assegno Unico Universale: 5.986.678 i nuclei famigliari che hanno ricevuto l’assegno nel 2025, per un totale di 9.468.053 figli

ASSEGNO UNICO UNIVERSALE: nei primi due mesi del 2025 erogati 3,3 miliardi euro, con riferimento a 9,5 milioni di figli e 6 milioni di nuclei familiari Roma, 16 aprile 2025 - Nei primi due mesi del 2025 sono stati erogati alle famiglie assegni per 3,3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 19,8 miliardi del 2024, ai 18,2 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi di erogazioni di competenza del 2022. Sono i dati contenuti nell’aggiornamento dell’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale (AUU) pubblicato oggi con riferimento al periodo marzo 2022 – febbraio 2025, che contiene al suo interno anche i dati relativi all’AUU destinato ai nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC) fino a dicembre 2023.  Sono 5.986.678 i nuclei famigliari che hanno ricevuto l’assegno nel 2025, per un totale di 9.468.053 figli: l’importo medio per figlio a febbraio 2025, comprensivo delle maggiorazioni applicabili si attesta su 175 €, e va da circa 58 € per chi non presenta ISEE o ...

Nelle reti di tre pescatori, filastrocca «plastic free»

Filastrocca dei tre pescatori

Nelle reti di tre pescatori,
che del mare sono i lavoratori,
non ci sono più acciughe e sardine,
ma bottiglie, bicchieri e lattine.

Ci son scarti di vetro e tessuti,
alluminio, metallo e rifiuti,
e pensare che il fondo del mare
fu creato per poterci pescare.

Dove un tempo c’eran seppie ed orate,
c’è ora plastica a tonnellate;
oggi c’è spazzatura marina,
ieri l’acqua cristallina.

Nelle reti vi hanno trovato
tonnellate di ferro incastrato
e tubetti di creme abbronzanti,
microplastiche molto abbondanti,
particelle piccole e strane
tra coralli, sogliole e tane.

I pescatori che col loro barchino
son difensori del mondo marino,
ora pescano i tanti rifiuti
che nel mare son caduti.

È la plastica ad avere il primato
delle cose che abbiamo gettato
e che finiscono nelle reti,
incuranti dei divieti.

Non va meglio sulle spiagge
dove spesso orde selvagge
di bagnanti ineducati
compion gesti da screanzati.

E non mancano famiglie
che abbandonano bottiglie:
così vengon rinvenuti
chili e chili di rifiuti.

Tocca adesso ai pescatori
diventare i pulitori,
catturando con le reti
tutto il frutto dei divieti:
l’immondizia dei villani,
pure dei rifiuti urbani,
dalla plastica ai metalli,
ferro, carta e anche cristalli,
dai rifiuti quotidiani,
alle sedie ed ai divani.

È l'inciviltà di alcuni,
con dei gesti inopportuni,
che trasforma il nostro mare
in ambiente da salvare,
in discarica abusiva,
dove gente assai cattiva
sporca, inquina e fa di tutto
perché il mare sia distrutto.

Mimmo Mòllica ©

Più di 11 mila tonnellate l’anno di rifiuti marini vengono recuperate lungo le coste: rifiuti in plastica rinvenuti sulle spiagge, attrezzature per attività di pesca e acquacoltura perse o abbandonate. Nelle reti dei pescatori viene trovato di tutto: copertoni di automobile, bottiglie di vetro e di plastica, sacchetti di plastica, tessuti, stoviglie di plastica (piatti, bicchieri, posate, cannucce), tubi in plastica per vari sui, boe, attrezzi da pesca, secchi in plastica e metallo per vari usi, retine per mitilicoltura ed altro ancora.

Nelle reti dei pescatori spesso finisce più plastica che pesce. Per tale motivo gruppi ed associazioni di pescatori hanno pensato di impiegare il loro lavoro per pescare plastica anziché pesce. Così facendo si ripulisce il mare e si creano posti di lavoro. Il mare è pieno di plastica e di rifiuti marini La plastica depositata sulle spiagge o che galleggia sull’acqua del mare è solo una minima parte. Ogni anno migliaia di tonnellate di plastica finiscono in mare, pur sapendo che è indistruttibile: si conserva per 500-1.000 anni e galleggia per anni e anni in mare.

Quando si riduce in piccoli frammenti prende il nome di micro-plastica, formando delle vere e proprie reti che vengono chiamate “ghost net”, nelle quali i pesci rimangono intrappolati, prigionieri. Non solo i pesci vi rimangono intrappolati, ma mammiferi e animali marini di ogni specie. Pesci di grossa mole, comprese le balene o le tartarughe marine muoiono dopo avere ingoiato chili di piatti, bicchieri o sacchetti di plastica (come le buste della spesa) scambiandoli per meduse.

Per avere ingerito oggetti di plastica o microplastica, ogni anno, in tutto il mondo, muoiono centinaia di migliaia di tartarughe marine, mammiferi marini, uccelli marini. I pesci di piccola taglia (acciughe, sardine, sgombri, etc.) – invece – per la stessa ragione, muoiono di fame, non riuscendo più a nuotare alla ricerca di cibo.

22 gennaio 2020
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«Filastrocche Plastic Free» 
 Mimmo Mòllica 
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ASIN: B083GX6H4S

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