Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

Mafia dell'Arenella: “Inopportuno che amico del boss occupi ruoli chiave alla Regione”

Inchiesta cosca Arenella. M5S all’Ars: “Inopportuno che amico del boss occupi ruoli chiave alla Regione: Musumeci intervenga”

Palermo 21 febbraio 2020 – “L’ex deputato Mineo non può continuare ad occupare ruoli chiave alla Regione, Musumeci anche queste volta non si volti dall’altro lato e si faccia sentire”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars, a commento delle notizie veicolate dalla stampa, che raccontano di un rapporto molto stretto tra Francesco Mineo e Gaetano Scotto, il boss che, secondo quanto riferiscono i media, l’ex deputato avrebbe incontrato mentre questi era latitante.
A quanto apprendiamo – affermano i parlamentari 5 stelle – Mineo non sarebbe indagato per questi fatti, ma è più che evidente che comportamenti gravissimi come questi non possono essere per nulla compatibili con la permanenza ai piani alti dell’amministrazione regionale, specie se a ciò si aggiunge che su Mineo pende pure una condanna in primo grado per corruzione elettorale, con la, per niente gradevole ciliegina, dell’inibizione dai pubblici uffici”.

“Registriamo con soddisfazione – continuano i deputati - che qualche politico su questo caso, a differenza di quanto avvenuto per il caso Savona, abbia ritrovato la voce. Speriamo che la trovi anche il presidente della Regione, che finora ha brillato per il suo assoluto e inopportuno silenzio, guardandosi bene, assieme a tutti i partiti, dal proferire parola sulla permanenza di Savona, accusato di truffa, al timone della commissione Bilancio, la più importante dell’Ars”.

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