Petrolio a 57,49 dollari a barile, Marsiglia: "Il nemico peggiore americano non è solo la Cina, ma l'Italia e l'Europa

QUOTAZIONI PETROLIO A 57 DOLLARI. AZIENDE ENERGETICHE USA IN AFFANNO SU COSTI DI ESTRAZIONE Roma, 9 Aprile 2025 -  Le quotazioni del petrolio  WTI  aprono la mattinata attestandosi in prima contrattazione a  57,49 dollari a barile  nelle prime ore in discesa come da giorni sui mercati internazionali. Anche il greggio di riferimento  BRENT  tocca quota  61,28 dollari a barile . "In America diverse oil companies con prezzi così bassi non riescono a mantenere un  Break-even  (punto di pareggio) sull'operatività aziendale, considerando che si viaggia in un range tra  48 e 62 dollari a barile . In questo momento i  dazi  stanno penalizzando molto più gli stessi Stati Uniti d'America che l'Europa. Sicuramente come dichiarato dal  Presidente Donald Trump  la partita si gioca su  quanta energia l'Europa acquisterà dagli USA " queste le parole del Presidente di FederPetroli Italia -  Michele Marsiglia . Continua...

RAFFINERIA DI MILAZZO: LA QUALITÀ DELL’ARIA È... ARIA FRITTA?

Cgil Cisl e Uil uniti a tutela della Raffineria di Milazzo. «Urgente tavolo regionale per affrontare le criticità del Piano Qualità dell’aria»

26 febbraio ’20 – Attenzione e preoccupazione per il futuro della Raffineria Ram di Milazzo e per l’indotto. Ad esprimerli sono Cgil, Cisl e Uil insieme alle Federazione di categoria dei chimici, metalmeccanici e degli edili che hanno riunito presso la sede della Cisl di Messina, in viale Europa, i rispettivi segretari e dirigenti per approfondire la situazione ed analizzare le prospettive a seguito dell’approvazione del piano regionale per la qualità dell’aria.

«Riteniamo fondamentale – affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi – che le attività industriali sul nostro territorio continuino a produrre nel rispetto delle normative e dell’ambiente. Il territorio del milazzese ha una forte connotazione industriale e le battaglie del sindacato, negli anni scorsi, sono state sempre indirizzate alla prosecuzione dell’attività e alla produzione di reddito che rappresenta una ricaduta importante per tutta la provincia di Messina. Se si ragionerà in termini di integrazione con le aree Zes, inoltre, l’area industriale di Milazzo, inoltre, potrà tornare ad essere il volano produttivo dell’intero territorio. Per questo motivo – continuano – nei giorni scorsi è stata avanzata una richiesta all’Assessore regionale al Territorio ed Ambiente, Totò Cordaro, per un incontro urgente che metta sul tavolo tutte le criticità emerse per il settore petrolchimico dopo l’approvazione del Piano Qualità dell’Area».

Cgil, Cisl e Uil di Messina hanno interessato le rispettive strutture regionali perché il problema posto in essere per il territorio di Milazzo è lo stesso che si vive a Priolo, Augusta, Gela e in tutti i territori dove insistono importanti insediamenti industriali. «Solo con un intervento regionale o nazionale si potrà evitare una crisi occupazionale siciliana senza precedenti, considerato il numero elevato di lavoratori interessati».

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