Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

Coronavirus: "comunicazioni fuorvianti su tamponi"

Coronavirus: «No alla confusione». Stanno circolando comunicazioni equivoche e fuorvianti su tamponi, test su anticorpi drive thru e test di laboratorio

19 marzo 2020 - «L’emergenza per fermare i contagi si affronta con i tamponi. Gli esami anticorpali su sangue hanno utilità importanti, diverse e non sovrapponibili. In troppi giocano sull’equivoco»: la dichiarazione di Stefano Massaro, CEO di Cerba HealtCare Italia, la realtà specializzata nelle analisi di laboratorio disponibile a impegnare risorse e biologi molecolari nella battaglia al virus. È il tampone ciò che serve per un test di biologia molecolare volto alla individuazione del paziente infetto.

«La nostra Direzione Scientifica ha le idee chiare – afferma il CEO di Cerba HealthCare Stefano Massaro – ed è nostro compito veicolare una comunicazione corretta».

Dal momento iniziale dell’emergenza COVID 19, i test utilizzati e rilasciati e con i quali attualmente si contano i positivi sono i test molecolari per la ricerca dell’RNA virale di SARS-COV2 su tampone naso-faringeo. Si tratta di una ricerca diretta: se è presente il virus nelle mucose il test è positivo e la diagnosi certa è di infezione in corso, a prescindere dai sintomi.

I test per la ricerca anticorpale invece, sono una ricerca indiretta effettuata su siero ematico: se il paziente è entrato in contatto con il virus, dopo un certo periodo attualmente non noto, chiamato periodo finestra, iniziano ad essere riscontrabili nel siero gli anticorpi prima di classe IgM (Fase attiva), e a seguire quelli di classe IgG. Con il passare del tempo le IgG salgono mentre scendono le IgM, con tempi e cinetiche attualmente non note.

Questo significa che un paziente asintomatico con IgG positive è già stato a contatto con il virus, quindi o è guarito o non ha avuto sintomi; un paziente asintomatico con IgM positive potrebbe avere in corso la malattia ma, su paziente con anticorpi negativi, non si ha nessuna certezza che non possa essere infetto senza avere ancora sviluppato anticorpi. Per questa individuazione l’unico test utile è il tampone.

Vanno distinti i test anticorpali rapidi “drive thru” su cui si specula in queste ore, rispetto a test di laboratorio su strumentazione dedicata con controlli, calibrazioni, specificità e sensibilità superiori.
Da sempre sia le istituzioni sanitarie che la comunità scientifica hanno prediletto i test di laboratorio.
Passata l’emergenza i test anticorpali su siero ematico svolgeranno un ruolo importantissimo in fase di follow up per capire se i propri familiari saranno protetti e per capire quanti avranno avuto l’infezione pur essendo asintomatici. Sicuramente i laboratori sia del comparto pubblico che privato saranno pronti nei modi e nei tempi corretti ad effettuare questa tipologia di analisi.

«È importante che questi aspetti non vengano confusi – conclude Massaro –. Nessuno deve contribuire a creare confusione. Le strutture sanitarie pubbliche e private uniscano le proprie forze per superare l’emergenza in modo organico e tornare al più presto ad occuparsi di prevenzione e di salute del cittadino».

Cerba HealthCare Italia – Parte del gruppo internazionale dedicato alla diagnostica ambulatoriale e alle analisi cliniche presente in 16 nazioni, Cerba HealthCare Italia è specializzata nei settori dei laboratori analisi, medicina dello sport, medicina del lavoro, radiologia, poliambulatori e service lab. Nel nostro Paese serve 960mila pazienti/anno e conta 160 dipendenti, 32 centri medici e una piattaforma di laboratorio HUB. www.cerbahealthcare.it

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