Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

Emergenza alimentare: "La Protezione civile nazionale sblocchi l'impasse"

Fondi per emergenza alimentare. Deputati ARS "Protezione civile nazionale sblocchi impasse. Derogare a norme per dare subito alimenti ai cittadini". Richiesta la deroga al codice degli appalti per l'emergenza alimentare

Palermo, 9 aprile 2020 - "Come spesso succede e nonostante la buona volontà dei tanti soggetti istituzionali coinvolti, sulla vicenda dei 30 milioni assegnati dalla Regione ai Comuni per l'assistenza alimentare delle famiglie si è creato un corto-circuito normativo.
A questo punto è utile, necessario ed urgentissimo un provvedimento della Protezione civile nazionale, che andrebbe anche a prevenire che simili situazioni si ripetano in altre regioni. Stiamo parlando di far mangiare i cittadini, un’emergenza che sta assumendo proporzioni gravissime."

La richiesta viene da un gruppo di deputati regionali all'ARS, che propongono un intervento della Protezione civile nazionale sulla questione della deroga ai vincoli procedurali legati al codice degli appalti.
Per Marianna Caronia, Luisa Lantieri, Antonio Catalfamo, Giuseppe Compagnone, Giuseppe Gennuso, Giovanni Bulla, Stefano Pellegrino e Carmelo Pullara è infatti "necessario estendere ai provvedimenti delle regioni e dei comuni per l’emergenza sociale e alimentare la deroga al codice degli appalti già decisa per l'emergenza sanitaria. Non si può far aspettare la gente mentre che la burocrazia faccia il suo corso."

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