Crollo delle nascite: un ddl del M5S all'Ars per aiutare le donne a decidere quando diventare mamme

Contrasto al crollo delle nascite, ddl all'Ars del M5S per aiutare le donne a preservare la fertilità in età non più giovanissima e a decidere con serenità quando diventare mamme PALERMO, 31/10/2025.  Dare alle donne la libertà di scegliere con maggiore serenità quando diventare madri e contrastare il forte calo delle nascite che interessa la Sicilia e l’intero Paese: è questo il duplice obiettivo del ddl del M5S appena presentato all'Ars, a firma della deputata Cristina Ciminnisi, che ha lavorato al testo con Martina Ardizzone, quando questa era ancora deputata 5 Stelle a Sala d'Ercole. La norma mira a favorire l'accesso delle donne al cosiddetto social freezing, ovvero la possibilità di conservare i propri ovociti in giovane età per avere figli in un momento successivo della vita tramite tecniche di procreazione medicalmente assistita. Molte donne, infatti, per motivi di lavoro, studio o difficoltà economiche, si trovano a rimandare la maternità, riducendo così le pro...

Giudici di pace, figli di un diritto minore: allarme dell'OCF

GIUDICI DI PACE, FIGLI DI UN DIRITTO MINORE: ALLARME DEGLI AVVOCATI OCF, SISTEMA INFORMATICO E LOCALI INADEGUATI. In tempi di coronavirus, mentre altre giurisdizioni discutono di processi in videoconferenza, per i giudici di pace la soluzione adottata dal Ministero della Giustizia è stata quella di acquistare una licenza per sei mesi di Office 365 e del software Teams.

20 aprile 2020 -  "Una decisione del tutto inadeguata, a fronte di una emergenza destinata a durare ben più a lungo, che denuncia il totale disinteresse di via Arenula e degli addetti alla Giustizia per una giurisdizione da sempre considerata minore e che tuttavia incide fortemente sui diritti dei cittadini".
La denuncia arriva dall'Organismo Congressuale Forense, che lancia alcune proposte a breve e a medio termine al Ministro Bonafede per affrontare la situazione.

"Il sistema in uso presso i giudici di pace, il SIGP, non è adeguato a gestire il processo a distanza - spiega il Coordinatore dell'OCF Giovanni Malinconico - e la licenza per sei mesi è miope e di respiro corto. Non solo. Si tratta di uffici molto precari anche dal punto di vista logistico e per i quali spesso è impossibile gestire gli accessi. Non solo non possiedono alcuna forma di informatizzazione, ma nessuno si sta preoccupando di fornirgli mezzi adeguati. Ragion per cui nella fase due rischiano di non poter svolgere attività".
Di qui le proposte dell'OCF, fra le quali ad esempio prevedere l'impiego della pec per tutte le comunicazioni e le notificazioni di cancelleria e contemporaneamente creare una pec collegata ad ogni fascicolo cartaceo per inoltrare le comparse conclusionali e le ordinanze di nomina di ctu nonché la relativa accettazione dell’incarico. A lungo termine la prospettiva migliore sarebbe quella di ripensare l'intero sistema del processo telematico.

"In uno stato di diritto non dovrebbe esistere una giustizia di serie A davanti ai tribunali per gli interessi forti, e una giustizia di serie B davanti ai giudici di pace, per gli interessi comuni - conclude Malinconico - ma ora questa Cenerentola della giustizia rischia di restare completamente paralizzata a causa dell'abbandono in cui versa. Il che equivarrebbe ad una gravissima forma di denegata giustizia nei confronti del cittadino che chiede la tutela dei propri diritti davanti al Giudice di prossimità.

Abbiamo già posto il problema al Ministro e speriamo di avere riscontro in breve tempo".

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