Roma, 27 aprile 2020 - INPS: ai lavoratori autonomi quasi il 70% dei “bonus 600 euro”
Uno studio sulla distribuzione del “bonus 600 euro” mostra come la maggior parte
della prestazione sia stata erogata ai lavoratori autonomi, seguiti dai lavoratori a
tempo determinato in agricoltura. Pochi sussidi invece sono andati ai lavoratori dello
spettacolo. L’Inps ha posto finora in pagamento oltre 3,4 milioni di “bonus 600 euro”, per una
spesa complessiva di circa 2 miliardi. La gran parte delle erogazioni è avvenuta nei
giorni dal 14 al 23 aprile e la maggioranza dei pagamenti ha riguardato i lavoratori
autonomi (69,5%) e i dipendenti a tempo determinato dell’agricoltura (15,4%),
mentre una quota marginale ha interessato i lavoratori dello spettacolo (0,7%), la cui
platea è significativamente inferiore alle altre.
È quanto emerge dallo studio che inaugura la collaborazione fra Inps e Banca d’Italia
finalizzata a monitorare quotidianamente i pagamenti posti a carico dell’Inps in
seguito all’emanazione del decreto “Cura Italia” (DL n.18/2020).
Quasi due terzi dei beneficiari sono uomini. Le donne sono la metà delle partite
IVA/co.co.co e dei lavoratori stagionali del turismo. I nati all’estero sono il 12,1% dei
beneficiari complessivi e sono relativamente più concentrati tra gli stagionali del
turismo e i dipendenti agricoli, dove ammontano rispettivamente al 22,3% e al 29,3%
dei percettori. L’età media dei beneficiari è 46 anni (45,6 per le donne, 46,3 per gli
uomini), con la coorte più numerosa rappresentata dal gruppo 45-54 anni (pari al
32,8%). Si rileva anche una presenza minoritaria di giovani con meno di 25 anni e di
anziani ultrasessantacinquenni (rispettivamente 3,0% e 2,2%). I giovani sono
relativamente più presenti tra gli addetti al turismo, i più anziani tra gli autonomi. La
composizione per genere risulta simile tra i nati in Italia e i nati all’estero.
Le regioni maggiormente interessate dal flusso dei pagamenti sono state la
Lombardia, la Puglia e la Sicilia, che hanno ricevuto quasi un terzo dei sussidi, seguite
dall’Emilia Romagna, dal Veneto e dalla Campania. Le donne sono particolarmente
rappresentate tra i beneficiari in Calabria e relativamente meno presenti in Sicilia. Per
contro, i nati all’estero sono concentrati nelle regioni di confine (Trentino-Alto Adige e
Friuli-Venezia Giulia) e in Emilia Romagna.
La dispersione dei tassi di adesione al sussidio a livello provinciale non pare segnalare
difficoltà di accesso alla procedura informatica di richiesta del bonus in quei territori
con connessioni internet più difficoltose, tipicamente quelle montane del Nord e
dell’Appennino.
Infine, si stima che il bonus ammonti a circa un terzo del reddito mensile netto per gli
autonomi, a circa la metà per gli stagionali del turismo e ai due terzi per i lavoratori
temporanei dell’agricoltura, mentre non è possibile ottenere una stima per le partite
IVA.
La versione integrale dello studio è pubblicata nella sezione del sito Inps “Studi e
Analisi”.
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