Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

La «Filastrocca del Primo Maggio» per la Festa del Lavoro

29/04/2020 - La «Filastrocca del Primo Maggio» di Mimmo Mòllica vuole essere un fervido omaggio alla Festa del Lavoro e al grande poeta popolare Renzino Barbera, ad una cui geniale poesia Mòllica si è ispirato. In Italia, la Festa del lavoro ricorre il primo maggio dal 1891. Soppressa dal fascismo, fu ripristinata nel 1945.


«Filastrocca del Primo Maggio»

Il primo maggio chiese un bel bambino
a un uomo ch’era in piazza, un contadino,
perché segnava rosso il calendario,
se era festa oppure anniversario.

Il padre, con le braccia alzate,
mostrò quelle sue mani assai sciupate:
“Sono le mie compagne di lavoro,
valgono tanto – disse – più dell’oro.
E se tu vuoi sapere che ricorrenza è questa
guarda queste mie mani, oggi è la loro festa”.

Il figlioletto con gli occhi felici
corse a chiamare compagnetti e amici
gridando allegro di felicità:
“È festa delle mani, lo ha detto mio papà”.

Si levò lesto un volo di gabbiani,
si udì un festante, allegro battimani,
volarono aquiloni ed aeroplani,
salendo in alto, sempre più lontani.

E poi giunsero i nonni con gli anziani,
il fabbro, il pasticciere e gli artigiani,
sindaco, consiglieri e sacrestani,
il maestro e il direttore coi guardiani,
bimbi d’ogni colore ed italiani
portando cioccolata e marzapani,
roba da ingolosire anche ai marziani;

arance, mandarini e melograni
raccolti dai bambini con le mani,
poi contadini e giovani paesani
con marmellate, frutti, miele e pani,
per la gioia di prete e parrocchiani.

Il giornalaio assieme ai quotidiani
donò quaderni, penne e libri strani,
e la fioraia rose e tulipani,
perfino al capo dei vigili urbani.

Ed un milione e centomila mani
di popoli vicini e anche lontani
spuntaron da satelliti e pianeti,
si unirono con quelle dei poeti,
e senza più confini né barriere
fecero sventolare le bandiere.

Con gran rispetto
per l’anatomia e il dottore,
non sempre dentro il petto
abbiamo un cuore,
il cuore degli umani
è pure nelle mani.

E da quel dì lontano
si dice in italiano
«parlar col cuore in mano».

Mimmo Mòllica ©
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Il Primo Maggio è la Festa del lavoro e dei lavoratori, che viene festeggiata in molti Paesi del mondo. Ricordiamo che il 1° maggio del 1886 a Chicago (Stati Uniti) era stato indetto uno sciopero generale: gli operai rivendicavano condizioni di lavoro migliori e più umane.
Per tre giorni continuarono a manifestare e il 4 maggio vi furono violenti scontri con la polizia. Perdettero la vita 11 persone. Per celebrare il lavoro e i lavoratori è stata istituita la festa del Primo Maggio.
Il primo maggio del 1947 duemila tra contadini e manifestanti accorsero a Portella della Ginestra, in provincia di Palermo. Quella che venne considerata una rivolta dei contadini causò la morte di 11 persone.

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