Plastica, per saturazione degli stoccaggi rischiano di saltare raccolta differenziata e riciclo

PLASTICA, RISCHIO STOP ALLA DIFFERENZIATA IN SICILIA: ANTOCI PORTA IL CASO A BRUXELLES E CIMINNISI INTERROGA IL GOVERNO REGIONALE.  Antoci: “Basta scaricare sui Comuni e sui cittadini, serve una filiera nazionale che funzioni”.  Cimminisi: “Senza interventi immediati, la raccolta differenziata si blocca: la Regione dica cosa sta facendo”. Bruxelles, 1 dicembre 2025 - In Sicilia alcuni impianti di selezione avrebbero ridotto o sospeso il ritiro degli imballaggi in plastica per saturazione degli stoccaggi e per l’alto costo della plastica riciclata rispetto a quella vergine. Per far fronte a questa emergenza, in diverse aree si moltiplicano le ordinanze comunali che starebbero limitando la raccolta. Il quadro si inserisce in una criticità più ampia, segnata dalla disomogeneità della rete impiantistica tra Nord e Sud del Paese, dai trasferimenti verso altre regioni e dai maggiori costi per gli enti locali. Per questo l’eurodeputato Giuseppe Antoci ha depositato un’interrogazione ...

Costruttori Edili Siciliani: il Governo torni indietro, prima che sia troppo tardi

DAL GOVERNO NAZIONALE COLPO MORTALE ALLE IMPRESE SICILIANE DANNO DA OLTRE 1 MILIARDO. Collegio Regionale Costruttori Edili Siciliani

Palermo, 26 giugno 2020 – Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha dichiarato al Consiglio generale dell’Ance che prorogare lo split payment è ingiusto perché rappresenta un doppio svantaggio per le imprese
e, quindi, è giusto abolirlo, specialmente a seguito dell’introduzione della fatturazione elettronica. E il capo politico del M5S, Vito Crimi, ha condiviso le preoccupazioni dell’Ance. Ma allora, perché il governo non torna subito
indietro, prima che sia troppo tardi?
Scopriamo, infatti, che il partito anti-imprese che sta condizionando le scelte del governo del Paese sta cercando di assestare un colpo basso che
potrebbe rivelarsi mortale per il sistema economico, soprattutto quello siciliano che è il più debole di tutti.

Ben prima del “lockdown” e, quindi, senza alcuna reale necessità o
emergenza, il governo nazionale, di nascosto come fanno i “carbonari”, ha
chiesto alla Commissione europea di autorizzare la proroga dello split
payment, nonostante l’Agenzia delle Entrate abbia dimostrato con un
Rapporto specifico che i risultati della fatturazione elettronica nella lotta
all’evasione dell’Iva rendano ormai assolutamente inutile questo meccanismo
che doveva essere a tempo, che doveva scadere lunedì prossimo e che si
traduce, solo in Sicilia, in uno “scippo” annuo alle imprese di circa 250 milioni
di euro, che si aggiungono ai tardati pagamenti della P.a. alle imprese per
circa 800 milioni.

Ciò che è peggio è che, nella richiesta fraudolenta inviata a Bruxelles, il
governo abbia spudoratamente sostenuto che i rimborsi statali dell’Iva alle
imprese avvengono entro 74 giorni quando in realtà la stessa Commissione
europea ha certificato che la media in Italia è di 63 settimane di ritardo, cioè
440 giorni. In più, il governo nazionale, se da un lato trattiene l’Iva dovuta alle
imprese, dall’altro lato rinvia a settembre il pagamento dell’Iva che solo i terzi
devono alle stesse aziende. Ciò significa che ogni attività è costretta a
indebitarsi per coprire questo “scippo di Stato” e a pagare magari pure il
consulente che deve obbligatoriamente certificare il credito Iva che poi
eventualmente incasserà dopo più di un anno.
Dunque, il partito anti-imprese che sta condizionando il governo nazionale ha
trasformato l’Iva da partita di giro a nuova tassa che, in questo momento di
gravissima mancanza di liquidità, porterà una buona parte delle imprese
siciliane a chiudere battenti entro settembre.

L’Ance Sicilia è al fianco dell’Ance nazionale che si batterà a Bruxelles per
smascherare la manovra del governo nazionale, invita tutti i partiti che fanno
parte della maggioranza ad essere coerenti con la loro dichiarata volontà di
aiutare le imprese a ripartire, e chiede al governo regionale di inserire questo
tema nel negoziato sui rapporti finanziari con lo Stato, immaginando forme di
compensazione dei danni che questo ingiustificato prelievo sta provocando
con un’unica certezza: non individua e punisce i pochi che non pagano l’Iva e
colpisce le tante imprese che correttamente lo fanno da sempre.

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