Per informarsi di politica meno carta stampata e più mezzi informali. La partecipazione politica si modifica soprattutto nella sua componente invisibile o indiretta: una quota rilevante di cittadini di 14 anni e più si informa di politica almeno qualche volta l’anno (71,2%, circa 37 milioni e mezzo di persone). L’interesse per ciò che avviene sulla scena politica è un segnale di coinvolgimento e di partecipazione (anche emotiva e psicologica) nelle vicende della vita pubblica e fondamentale è il ruolo svolto dalle fonti di informazione che sono molto cambiate nel tempo.
24/06/2020 - Fra i media predomina la televisione, utilizzata dall’89,2% di chi si informa. Seguono a distanza i quotidiani (33,3%), la radio (32,1%), le riviste settimanali (7,5%) e quelle non settimanali (3,0%). Ma ci si informa anche tramite canali più informali come le discussioni e il confronto con amici (25,9%), parenti (22,9%), colleghi di lavoro (13,1%) e conoscenti (12,8%). Il ricorso a organizzazioni politiche o sindacali si colloca in fondo alla graduatoria, con valori intorno al 2%.
Tra chi si informa di politica, il 32,9% ricorre a un solo mezzo di informazione, il 27,0% ne usa due e quasi il 40% della popolazione (39,5%) utilizza tre o più canali informativi (Tavola 23 in allegato).
La prevalenza della televisione come canale informativo emerge anche dall’analisi delle combinazioni d’uso delle varie fonti: il 27,6% dei cittadini usa la televisione come unico mezzo di informazione; il 14,6% combina la televisione con canali informali (amici, parenti, conoscenti o colleghi di lavoro), mentre il 7,9% si informa attraverso i quotidiani, oltre che attraverso la televisione.
Rilevanti le differenze di genere: uomini e donne si informano di politica soprattutto attraverso la televisione, ma sono gli uomini a leggere di più i quotidiani (37,8% contro 28,2%) e ad ascoltare la radio (35,7% contro 28,0%). Rispetto ai canali informali, le donne si informano di più tramite il confronto con i parenti, mentre gli uomini tramite amici, colleghi di lavoro e conoscenti. Anche il ricorso a organizzazioni sindacali o politiche è più diffuso tra gli uomini (Tavola 5 in allegato).
Le donne (35,8%) più degli uomini (30,2%) utilizzano un solo canale informativo mentre le più giovani ricorrono al pluralismo informativo quanto e più dei coetanei.
Una propensione più spiccata da parte delle donne circa l’utilizzo di canali informali si rileva nelle combinazioni di mezzi di informazione utilizzati: le donne, oltre che utilizzando soltanto la televisione (30,9%), si informano attraverso televisione e canali informali (16,2%)e tramite televisione e quotidiani(7,0%); tra gli uomini, il 24,6%utilizza in modo esclusivo la televisione, il13,2%canali informali e televisione, l’ 8,7% la televisione insieme ai quotidiani.
I canali informali di informazione politica sono molto utilizzati dai giovani fino a 34 anni, soprattutto nella forma di confronto con amici o parenti. Anche in queste fasce di età sono gli uomini a ricorrere di più al canale amicale mentre le donne si relazionano maggiormente con i parenti.
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