Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

Maresciallo dei Carabinieri arrestato per trasferimento fraudolento di valori a Messina

Messina, 13 agosto 2020 - I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica di Messina – D.D.A., nei confronti di BONAFFINI Antonino, BONAFFINI Filippo e BONAVOLONTÀ Salvatore, quest’ultimo Maresciallo dei Carabinieri in servizio presso la Sezione di Polizia Giudiziaria presso la citata Procura, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di trasferimento fraudolento di valori (art. 512 bis c.p.).
Le indagini sulla vicenda sono state condotte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di
Messina su delega della Procura Distrettuale.

Il reato contestato risale al maggio 2018, quando al fine di realizzare una speculazione immobiliare,
il BONAFFINI Antonino, detto “Ninetta” e il BONAVOLONTÀ costituirono una società, di cui
entrambi erano soci occulti, attribuendo fittiziamente la titolarità delle quote di capitale a dei
prestanome, tra cui il BONAFFINI Filippo, con l’intenzione di eludere le disposizioni di legge in
materia di misure di prevenzione patrimoniale o di agevolare la commissione dei delitti di
ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. All’epoca dei
fatti, il BONAFFINI Antonino era già stato sottoposto ad una misura di prevenzione patrimoniale
ed era gravato da una pesante condanna in primo grado per traffico di sostanze stupefacenti.

Il BONAFFINI Antonino e il BONAVOLONTÀ Salvatore sono stati associati agli arresti
domiciliari mentre al BONAFFINI Filippo è stata applicata la misura dell’obbligo di presentazione
alla polizia giudiziaria. Quest’ultimo è anche indagato di danneggiamento seguito da incendio per
avere dato fuoco, nel settembre 2018 e in concorso con due minorenni, a due pescherecci collocati
sulla spiaggia antistante il lungomare di Spadafora.

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