Plastica, per saturazione degli stoccaggi rischiano di saltare raccolta differenziata e riciclo

PLASTICA, RISCHIO STOP ALLA DIFFERENZIATA IN SICILIA: ANTOCI PORTA IL CASO A BRUXELLES E CIMINNISI INTERROGA IL GOVERNO REGIONALE.  Antoci: “Basta scaricare sui Comuni e sui cittadini, serve una filiera nazionale che funzioni”.  Cimminisi: “Senza interventi immediati, la raccolta differenziata si blocca: la Regione dica cosa sta facendo”. Bruxelles, 1 dicembre 2025 - In Sicilia alcuni impianti di selezione avrebbero ridotto o sospeso il ritiro degli imballaggi in plastica per saturazione degli stoccaggi e per l’alto costo della plastica riciclata rispetto a quella vergine. Per far fronte a questa emergenza, in diverse aree si moltiplicano le ordinanze comunali che starebbero limitando la raccolta. Il quadro si inserisce in una criticità più ampia, segnata dalla disomogeneità della rete impiantistica tra Nord e Sud del Paese, dai trasferimenti verso altre regioni e dai maggiori costi per gli enti locali. Per questo l’eurodeputato Giuseppe Antoci ha depositato un’interrogazione ...

Ergastolo Messina Denaro: La sentenza una pietra miliare nella lotta alla mafia

Ergastolo Messina Denaro – Familiari vittime di mafia: Sentenza pietra miliare nella lotta alla mafia

Palermo, 22/10/2020 - “Uno straordinario risultato destinato a dare spunti per nuove ipotesi investigative”. Così Giuseppe Ciminnisi, coordinatore nazionale dei familiari delle vittime di mafia dell’Associazione ‘I Cittadini contro le mafie e la corruzione’, commenta a caldo la sentenza emessa ieri dalla Corte d’Assise di Caltanissetta che ha visto condannato all’ergastolo il boss latitante Matteo Messina Denaro, accusato di essere tra i mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio. 
“Il lungo difficile lavoro della Procura nissena, rappresenta un importante traguardo raggiunto, non soltanto per la condanna di un sanguinario boss stragista, purtroppo ancora latitante, ma anche perché aiuta far chiarezza su uno dei periodi più bui della storia del nostro Paese. 

Per decenni il latitante Matteo Messina Denaro - e quanti come lui coinvolti negli incontri prodromici alla realizzazione delle stragi – ha potuto contare sulle attività poste in essere da chi aveva interesse a depistare le indagini perché non si arrivasse ai responsabili degli attentati, coprendo così quelle che oggi appaiono essere le vere cause che portarono all’uccisione dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Da familiare di vittima innocente di mafia, aggiungo che l’attività della procura nissena e il risultato raggiunto sono di grande conforto per chi ha pagato con la vita di un familiare la crudeltà e la viltà dei mafiosi. Per questo – conclude Giuseppe Ciminnisi - sento il bisogno, a nome mio e di quanti altri rappresento, di porgere un sentito ringraziamento ai magistrati di Caltanissetta, in particolar modo al procuratore Gabriele Paci, che con il loro lavoro e il loro sacrificio mantengono in vita la speranza che si possa arrivare ad accertare quella verità che per decenni è stata artatamente tenuta ben nascosta. A cominciare dai mandanti esterni delle stragi, che è necessario individuare per comprenderne la genesi che - così come dichiarato dall’avvocato Fabio Trizzino, difensore dei figli del giudice Borsellino - potrebbe essere ricondotta nell’interesse che il giudice Borsellino aveva mostrato nei confronti dell’intreccio mafia e appalti.

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