Vaccinazione anti influenzale: Laccoto interroga su distribuzione dosi in ritardo,
pediatri senza accordo e prenotazioni solo telefoniche
Migliorare le condizioni organizzative della campagna di vaccinazione anti influenzale 2020/2021
ufficialmente iniziata il 5 ottobre scorso è l’obiettivo che si pone l’interrogazione presentata dal
deputato regionale Giuseppe Laccoto e rivolta al Presidente della Regione e all’Assessore
Regionale alla Salute.
Palermo, 22 ott 2020 - Laccoto evidenzia che la vaccinazione antinfluenzale riveste un’importanza strategica nel quadro
dell’emergenza pandemica che stiamo vivendo, e, tra l’altro, ha il compito di semplificare la
diagnosi e la gestione dei casi sospetti, considerata la similitudine nei sintomi tra Covid-19 e
influenza.
“Nonostante la Regione abbia deciso di anticipare di circa un mese l’inizio della campagna, è
arrivata decisamente impreparata a questo appuntamento – commenta Laccoto. Medici di famiglia e
farmacie denunciano gravi ritardi nella distribuzione delle dosi di vaccino che finora sono state
consegnate col contagocce, mentre i pediatri attendono ancora di raggiungere l’accordo con la
Regione”.
Laccoto, poi, evidenzia nell’interrogazione che nei centri vaccinali di Messina e provincia si
procederà a vaccinare esclusivamente tramite prenotazione telefonica da effettuare in uno
strettissimo arco orario (in genere un’ora) durante la giornata con inevitabili intasamenti e disagi per
l’utenza.
“I cittadini si attendono una sanità moderna e funzionale – commenta ancora Laccoto – e quindi
sarebbe opportuno ottimizzare il sistema di prenotazione previsto dall’ASP di Messina, magari
ricorrendo a più efficaci strumenti on line come è stato fatto in altre realtà isolane”.
Ma sono tanti i problemi legati all’organizzazione della campagna vaccinale e messi in evidenza
nell’atto ispettivo: secondo quanto previsto dai protocolli di sicurezza, infatti, si possono vaccinare
quattro pazienti in un’ora ed è quindi praticamente impossibile garantire il distanziamento
all’interno degli studi medici. “Già da diverse settimane – afferma Laccoto - le associazioni di
categoria dei medici di base e dei pediatri avevano chiesto di poter ampliare l’orario di lavoro o di
poter utilizzare spazi adeguati come palestre, parrocchie, locali di aziende e altri luoghi per
somministrare i vaccini e garantire il necessario distanziamento, ma l’appello è rimasto senza
risposta”.
“Da un lato quindi, si decide di ampliare la platea dei soggetti a cui somministrare i vaccini
antinfluenzali, ma poi non si mettono in condizione i medici sul territorio di operare in condizioni di
tranquillità – conclude Laccoto. Ho chiesto di incrementare le dosi di vaccino da acquistare in
considerazione di una richiesta che appare maggiore delle aspettative soprattutto per coprire i
soggetti fragili e per evitare di avere sotto Natale il solito picco influenzale con un pericoloso
sovraccarico negli ospedali”.
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