Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

Operazione Cesare a Messina: in manette 33 persone per reati di mafia, corse clandestine di cavalli e scommesse

OPERAZIONE “CESARE” CARABINIERI DI MESSINA: MAFIA - DROGA E CORSE CLANDESTINE DI CAVALLI ESEGUITE 33 MISURE CAUTELARI

Messina, 11 nov. 2020 - Nel corso della notte, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione a 2 ordinanze applicative di misure cautelari personali e reali, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Messina, nei confronti di 33 persone ritenute responsabili – a vario titolo – dei reati di associazione di tipo mafioso, corse clandestine di cavalli, scommesse clandestine su competizioni sportive non autorizzate, maltrattamento di animali, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, spaccio di sostanze stupefacenti.
In esecuzione dei provvedimenti, 18 persone sono state associate in carcere, 6 agli arresti domiciliari e
9 sono state sottoposte all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

L’ASSOCIAZIONE MAFIOSA E LE CORSE CLANDESTINE DI CAVALLI
Le misure cautelari si basano sulle risultanze acquisite dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del
Reparto Operativo del Comando Provinciale di Messina nell’ambito dell’indagine
convenzionalmente denominata “Cesare”, concernente l’attuale operatività della famiglia mafiosa
denominata “clan Galli”, operante nel rione “Giostra” di Messina e riconducibile a GALLI Luigi cl.
1956, capo storico del sodalizio, la cui esistenza, negli anni, è stata riconosciuta in varie sentenze
passate in giudicato.
L’indagine, basata anche sul contributo dichiarativo di un collaboratore di giustizia, ha consentito di
individuare ulteriori 7 affiliati alla citata compagine mafiosa, ai quali è stato contestato il reato di
partecipazione ad associazione mafiosa e di documentarne, fra l’altro, l’operatività con metodo
mafioso, nell’organizzazione di corse clandestine di cavalli e nella gestione delle relative
scommesse illecite, i cui proventi alimentavano le casse del sodalizio criminale. Tale settore
criminale è da sempre appannaggio della criminalità organizzata messinese, come accertato in
passato in varie indagini.

Le investigazioni hanno fatto emergere il ruolo di IRRERA Giuseppe, commerciante di prodotti
ortofrutticoli e genero di GALLI Luigi, quale rappresentante di spicco del clan Galli sul territorio,
in forza della fiducia accordatagli dal suocero che da anni è recluso in regime di cui all’art. 41 bis
dell’Ordinamento Penitenziario.
L’IRRERA e i suoi sodali erano, fra l’altro, dediti all’organizzazione di competizioni clandestine di
cavalli, da cui traevano ingenti profitti attraverso la gestione del correlato e proficuo business delle
scommesse illecite. Il gruppo criminale aveva base operativa presso un noto negozio di rivendita di
frutta e verdura di proprietà dell’IRRERA, sito nel popoloso quartiere cittadino di Giostra, ove
avvenivano anche le riunioni per organizzare le competizioni.

Alcuni sodali (VENTO Francesco, MUNNIA Grazie Maria, VECCHIO Salvatore e GALLI
Giuseppe) si occupavano di accudire e preparare i cavalli, sottoponendoli agli allenamenti e, grazie
ad un veterinario compiacente, alla somministrazione illecita di farmaci per migliorarne le
prestazioni, nonché provvedendo alla raccolta del denaro puntato dagli scommettitori e alla gestione
dei successivi pagamenti.

Le corse clandestine si svolgevano nel corso della notte, in pochissimi minuti, su strade urbane ed
extraurbane che venivano rapidamente chiuse al transito delle auto da gruppi di giovani a bordo di
scooter e motocicli, con il fine di consentire il passaggio di cavalli e calesse e di rallentare
l’eventuale intervento di pattuglie delle forze di polizia.
Nel corso delle investigazioni sono stati documentati rapporti tra il gruppo criminale di Giostra e il
catanese GRILLO Sebastiano, per l’organizzazione di corse di cavalli tra scuderie messinesi e
catanesi, nonché interessanti interlocuzioni con esponenti della criminalità mafiosa catanese,
riconducibili al clan Santapaola, per la risoluzione di controversie connesse con la gestione dei
proventi delle scommesse clandestine. Le gare tra messinesi e catanesi venivano organizzate nella
zona di Fiumefreddo di Sicilia (CT), posta a confine tra la Provincia di Messina e quella di Catania.

Le dinamiche che caratterizzano il controllo delle gare clandestine di cavalli ad opera della
criminalità mafiosa, emergono proprio da un incontro tra l’IRRERA ed esponenti del clan
Santapaola di Catania, finalizzato a dirimere una controversia relativa ad una corsa che il messinese
considerava irregolare, in quanto truccata da una scuderia rivale di catanesi. Guardando alcuni
filmati della corsa, L’IRRERA si era infatti accorto che alcuni giovani su uno scooter avevano
favorito il calesse rivale, e ciò a suo dire lo legittimava a non pagare la posta perduta e a pretendere
la ripetizione della competizione, cosa che gli fu accordata dai catanesi a seguito degli incontri
chiarificatori con i Santapaoliani.

L’INTESTAZIONE FITTIZIA DI BENI
L’IRRERA Giuseppe è anche indagato di trasferimento fraudolento di valori per avere fittiziamente
intestato a prestanome una società immobiliare e le quote di una ditta titolare di una nota enoteca del
centro di Messina. Le due società e i relativi beni aziendali, per un valore complessivo di circa 2
milioni di euro, sono quindi state sottoposte a sequestro preventivo eseguito nella mattinata odierna.

IL TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI
L’operazione ha anche consentito di procedere all’arresto di numerose persone dedite alla
distribuzione di droga di vario genere nella città di Messina, contestando il reato di associazione
finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ad 11 indagati.
Un primo gruppo criminale capeggiato da ALTAVILLA Carlo, operava sia nel rione messinese di
“Giostra” che a “Santa Lucia Sopra Contesse”, nella zona sud della città, rifornendosi di ingenti
quantitativi di cocaina e marijuana in Calabria e Campania, per poi procedere alla distribuzione del
narcotico al dettaglio, attraverso una rete di spacciatori. Lo smistamento della droga avveniva anche
all’interno di un negozio di barbiere gestito da due sodali e le indagini hanno fatto emergere anche
episodi di estorsione per il recupero di crediti derivanti dalle narco-transazioni.
Un secondo gruppo criminale è stato individuato grazie all’indagine convenzionalmente denominata
“Affari di Famiglia”, condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia di Messina Sud che ha
documentato l’operatività di un sodalizio a composizione familiare, dedito alla stabile distribuzione
di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana, nei rioni “Villaggio Aldisio” e
“Fondo Fucile”, ubicati nella zona sud della città. Una donna appartenente a tale gruppo criminale
era solita utilizzare il figlio 12enne per effettuare le consegne senza incorrere nei controlli delle forze
dell’ordine. Il minore è stato inserito all’interno di una comunità familiare, in ottemperanza di specifico
provvedimento del Tribunale per i minorenni di Messina.

DESTINATARI DI MISURA CAUTELARE IN CARCERE
1. ALTAVILLA Carlo, 34enne di Messina;
2. GALLI Giuseppe, 37enee di Messina;
3. GRILLO Sebastiano, 38enne catanese;
4. IRRERA Giuseppe, 42enne di Messina;
5. LONGO Giuseppe, 31enne di Messina;
6. MARINO Giuseppe, 34enne di Messina;
7. MUNNIA Grazia Maria, 33enne di Messina;
8. PALERMO Alessio, 26enne di Messina;
9. PALERMO Carlo, 35enne di Messina;
10. PALERMO Roberto, 32enne di Messina;
11. RIGANO Natale, 39enne di Messina;
12. VECCHIO Salvatore, 63enne di Messina;
13. VENTO Francesco, 30enne di Messina;
14. CANEPA Paolo, 57enne originario di Gela ma residente a Messina:
15. GIACOBBE Tommaso, 68enne di Messina;
16. GIACOBBE Rosina, 46enne, di Messina;
17. LEONARDI Giuseppa, 64enne di Messina;
18. DE STEFANO Santino, 45enne di Messina
DESTINATARI DI MISURA CAUTELARE DEGLI ARRESTI DOMICILIARI
19. BONASERA Angelo 55enne di Messina (attualmente detenuto per altra causa);
20. SPADARO Francesco, 41enne di Messina;
21. SPECIALE Salvatore, 61enne palermitano;
22. GIACOBBE Tommaso, 20enne di Messina;
23. VILLARI Lucia, 32enne di Messina;
24. LISA Cristina, 39enne di Messina;
DESTINATARI DI MISURA CAUTELARE DELL’OBBLIGO DI PRESENTAZIONE ALLA P.G.
25. ARRIGO Paolo, 30enne di Messina;
26. FORAMI Francesco, 35enne di Messina;
27. GATTO Paolo, 23enne di Messina (attualmente detenuto per altra causa);
28. GIANNINO Santo, 41enne di Messina;
29. MISA Vincenzo, 35enne messinese(attualmente detenuto per altra causa);
30. VINCI Luigi, 36enne messinese;
31. D’ANGELO Roberto, 42enne di Messina
32. SCIVOLONE Paolo, 47enne di Messina
33. PARISI Angelo, 47enne originario di Milano, ma residente a Messina

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