Archeoclub d’Italia: a Cefalù: 30 anni di esistenza di Archeoclub d’Italia sede di Cefalù: 30 anni di impegno sociale

Archeoclub d’Italia: a  Cefalù, venerdì 7 Novembre dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 17, in collaborazione con la Diocesi di Cefalù, visita alla Chiesa della SS. Trinità e al Chiostro Monumentale di San Domenico – Via Costa, 63 – Cefalù.  Sabato 8 novembre alle  ore 16 visita all’Archivio Storico Diocesano. A  Finale di Pollina alle  ore 17.30, conferenza su  : “L’Ulivo del Mediterraneo. Simboli e cultivar tra Sicilia e Calabria”. 7/11/2025 - Venerdì 7 Novembre, saranno 30 anni di esistenza di Archeoclub d’Italia sede di Cefalù in Sicilia. Ben 30 anni fa veniva  costituita la sede di Cefalù dell’Archeoclub d’Italia. Trent’anni di impegno sociale costante.  Nel 1995 un piccolo gruppo di cittadini scelse di dedicarsi all’approfondimento e alla condivisione della conoscenza del grande patrimonio culturale della città facendo confluire le proprie energie all’interno di un’associazione a carattere nazionale, nata nell’ambito del mondo ac...

Raffineria di Milazzo: un importante 'goal' nella partita contro l’autorizzazione

La verificazione disposta dal TAR ci dà ragione: l'autorizzazione della Raffineria è illegittima, mancano diversi limiti. "Un importante “goal” nella partita contro l’autorizzazione della Raffineria di Milazzo (A.I.A.). Il verificatore incaricato dal TAR di Catania ha infatti confermato quanto lamentato nel ricorso in merito all’omissione di diversi limiti emissivi. Sono state invece smentite le tesi difensive del Ministero dell’Ambiente e della Raffineria.


Milazzo (Me), 14 dic 2020 - I comuni e le associazioni ricorrenti hanno segnato un importante “goal” nella partita contro l’autorizzazione illegittima della Raffineria di Milazzo (A.I.A.). Il verificatore incaricato dal TAR di Catania ha infatti confermato quanto lamentato nel ricorso in merito all’omissione di diversi limiti emissivi. Sono state invece smentite le tesi difensive del Ministero dell’Ambiente e della Raffineria. Si tratta di gravi irregolarità che comportano seri rischi per la salute dei cittadini, come da noi evidenziato già dal maggio 2018, quando il Ministero ha rilasciato la vigente autorizzazione della Raffineria. Anche perché sono state depennate le prescrizioni sanitarie dei Sindaci, cioè gli ulteriori limiti emissivi necessari a garantire un’adeguata tutela della salute pubblica.

In seguito sia l’allora Commissario di S. Filippo del Mela che l’allora Sindaco Metropolitano di Messina, resisi conto della gravità di tali aspetti, hanno chiesto all’attuale Ministro dell’Ambiente Sergio Costa di riaprire la procedura. Il Ministro non ha dato seguito alla richiesta, cosicchè vari comuni, supportati da diverse associazioni, sono ricorsi al TAR. Nel giudizio che ne è scaturito il Ministero ha sempre difeso l’autorizzazione della Raffineria.
Soltanto adesso, dopo 2 anni e mezzo, il Ministero dell’Ambiente si è accorto che i limiti imposti alla raffineria non sono adeguati ed ha avviato un nuovo riesame dell’autorizzazione.
Stando a quanto riportato su alcuni organi di stampa, secondo la Sen. Barbara Floridia l’avvio di questo riesame sarebbe merito del Ministro “Sergio Costa, che grazie alla continua interlocuzione con la sottoscritta” (cioè con la stessa Floridia), opererebbe “al solo fine di salvaguardare la salute dei cittadini residenti nella Valle del Mela”.

La realtà è però ben diversa. Il 17 dicembre si terrà al TAR di Catania l’udienza decisiva sul ricorso. Consapevole di avere altissime probabilità di perdere la causa, il Ministero ha pensato di avviare un nuovo riesame dell'A.I.A. per tentare di ottenere il rinvio dell’udienza e scongiurare una condanna.
Così facendo i cittadini dovrebbero aspettare altri 2 anni per ottenere giustizia, prolungando ulteriormente la loro esposizione a rischi inaccettabili. Tra l’altro il nuovo riesame del Ministero non è volto a sanare i vizi principali dell’autorizzazione della Raffineria (ad esempio non si fa riferimento alla grave assenza delle prescrizioni sanitarie).
Ovviamente i comuni e le associazioni ricorrenti si opporranno alla strumentale richiesta di rinvio del Ministero. Ci auguriamo che i giudici del TAR rigettino tale abietto tentativo e che invece accolgano in toto il ricorso, sancendo finalmente il fondamentale diritto alla salute dei cittadini della valle del Mela.

ARCI Messina APS
Comitato dei cittadini contro l'inceneritore del Mela

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