Ryanair. Sanzione di oltre 255 milioni di euro per abuso di posizione dominante

Sanzione di oltre 255 milioni di euro a Ryanair DAC e alla controllante Ryanair Holdings plc per abuso di posizione dominante.  La società,   in posizione dominante nell’offerta di servizi aerei nazionali ed europei da/per l’Italia, ha attuato una strategia abusiva per ostacolare le agenzie viaggio che utilizzano i voli Ryanair come input per l’offerta di servizi turistici.  Si segnala che nelle seguenti regioni la percentuale di agenzie che sviluppano almeno il 40% del proprio fatturato con Ryanair sono superiori alla media nazionale: Abruzzo, Basilicata, Lazio, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d'Aosta, Veneto. 23/12/2025 - L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato a Ryanair DAC, in solido con la controllante Ryanair Holdings plc, una sanzione di 255.761.692 euro per abuso di posizione dominante, da aprile 2023 ad almeno aprile 2025. Ryanair detiene una posizione dominante nel mercato a monte dei servizi di trasporto aereo di linea pass...

Raffineria di Milazzo: un importante 'goal' nella partita contro l’autorizzazione

La verificazione disposta dal TAR ci dà ragione: l'autorizzazione della Raffineria è illegittima, mancano diversi limiti. "Un importante “goal” nella partita contro l’autorizzazione della Raffineria di Milazzo (A.I.A.). Il verificatore incaricato dal TAR di Catania ha infatti confermato quanto lamentato nel ricorso in merito all’omissione di diversi limiti emissivi. Sono state invece smentite le tesi difensive del Ministero dell’Ambiente e della Raffineria.


Milazzo (Me), 14 dic 2020 - I comuni e le associazioni ricorrenti hanno segnato un importante “goal” nella partita contro l’autorizzazione illegittima della Raffineria di Milazzo (A.I.A.). Il verificatore incaricato dal TAR di Catania ha infatti confermato quanto lamentato nel ricorso in merito all’omissione di diversi limiti emissivi. Sono state invece smentite le tesi difensive del Ministero dell’Ambiente e della Raffineria. Si tratta di gravi irregolarità che comportano seri rischi per la salute dei cittadini, come da noi evidenziato già dal maggio 2018, quando il Ministero ha rilasciato la vigente autorizzazione della Raffineria. Anche perché sono state depennate le prescrizioni sanitarie dei Sindaci, cioè gli ulteriori limiti emissivi necessari a garantire un’adeguata tutela della salute pubblica.

In seguito sia l’allora Commissario di S. Filippo del Mela che l’allora Sindaco Metropolitano di Messina, resisi conto della gravità di tali aspetti, hanno chiesto all’attuale Ministro dell’Ambiente Sergio Costa di riaprire la procedura. Il Ministro non ha dato seguito alla richiesta, cosicchè vari comuni, supportati da diverse associazioni, sono ricorsi al TAR. Nel giudizio che ne è scaturito il Ministero ha sempre difeso l’autorizzazione della Raffineria.
Soltanto adesso, dopo 2 anni e mezzo, il Ministero dell’Ambiente si è accorto che i limiti imposti alla raffineria non sono adeguati ed ha avviato un nuovo riesame dell’autorizzazione.
Stando a quanto riportato su alcuni organi di stampa, secondo la Sen. Barbara Floridia l’avvio di questo riesame sarebbe merito del Ministro “Sergio Costa, che grazie alla continua interlocuzione con la sottoscritta” (cioè con la stessa Floridia), opererebbe “al solo fine di salvaguardare la salute dei cittadini residenti nella Valle del Mela”.

La realtà è però ben diversa. Il 17 dicembre si terrà al TAR di Catania l’udienza decisiva sul ricorso. Consapevole di avere altissime probabilità di perdere la causa, il Ministero ha pensato di avviare un nuovo riesame dell'A.I.A. per tentare di ottenere il rinvio dell’udienza e scongiurare una condanna.
Così facendo i cittadini dovrebbero aspettare altri 2 anni per ottenere giustizia, prolungando ulteriormente la loro esposizione a rischi inaccettabili. Tra l’altro il nuovo riesame del Ministero non è volto a sanare i vizi principali dell’autorizzazione della Raffineria (ad esempio non si fa riferimento alla grave assenza delle prescrizioni sanitarie).
Ovviamente i comuni e le associazioni ricorrenti si opporranno alla strumentale richiesta di rinvio del Ministero. Ci auguriamo che i giudici del TAR rigettino tale abietto tentativo e che invece accolgano in toto il ricorso, sancendo finalmente il fondamentale diritto alla salute dei cittadini della valle del Mela.

ARCI Messina APS
Comitato dei cittadini contro l'inceneritore del Mela

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