Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

Acqua: ad Enna l'erogazione minima, a Messina e Catania se ne perde la metà

Erogazione di acqua minima nella provincia di Enna, massima ad Aosta. Perdite totali in distribuzione pari ad almeno il 55% del volume immesso in rete si riscontrano in 10 province che, ad eccezione della provincia di La Spezia, sono localizzate nel Centro e nel Mezzogiorno (Pescara, Ragusa, Oristano, Benevento, Avellino, L'Aquila, Chieti, Latina e Frosinone). Le perdite totali di rete presentano il valore minimo nella città metropolitana di Milano (18,7%). Una buona situazione infrastrutturale, con perdite inferiori al 25%, si riscontra anche in altre cinque province: Aosta (22,1%), Ravenna (23,7%), Pavia (24,5%), Fermo (24,9%) e Biella (24,9%). Tra le 14 città metropolitane, che nel complesso registrano dispersioni pari al 39,2%, i valori più bassi (ma pur sempre rilevanti) si riscontrano a Bologna (28,3%), Torino (32,6%), Venezia (36,7%) e Genova (38,0%) (Figura 7). Valori dell’indicatore sensibilmente più alti, ma ancora lontani da quelli massimi, si hanno nelle città metropolitane di Napoli (41,5%) e Firenze (43,4%). Le situazioni più critiche per l’infrastruttura idrica, con dispersioni superiori al 45%, si riscontrano nelle città metropolitane di Roma (45,1%), Palermo (45,7%), Reggio Calabria (46,6%), Messina (46,6%), Cagliari (48,4%), Bari (51,2%) e Catania (54,7%). 

 22/03/2021 - Nel 2018 sono erogati complessivamente 4,7 miliardi di metri cubi di acqua per usi autorizzati dai gestori del servizio idrico. La distribuzione sul territorio è differenziata in base a diversi elementi: aspetti infrastrutturali, vocazione attrattiva del territorio (per turismo, lavoro, salute), struttura demografica, dinamiche socio-economiche. L’erogazione giornaliera pro capite ammonta a 215 litri a livello nazionale con forti differenze sul territorio: dal valore minimo di 118 litri per abitante al giorno nella provincia di Enna a quello massimo di 446 nella provincia di Aosta (differenziale di oltre trecento litri tra le due aree). Nelle province di Caltanissetta, Frosinone, Arezzo e Agrigento sono distribuiti i volumi più bassi, con un’erogazione giornaliera inferiore ai 130 litri per abitante. 
In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, istituita dall’ONU e celebrata ogni anno il 22 marzo, l’Istat fornisce un focus tematico annuale multi-fonte che propone i risultati provenienti da diverse indagini, elaborazioni e analisi, offrendo una lettura integrata del fenomeno con riferimento agli aspetti legati sia al territorio sia alla popolazione.
Le province di Trento e Sondrio e la città metropolitana di Milano (rispettivamente con 340, 336 e 321 litri giornalieri pro capite), si posizionano, dopo Aosta, tra le aree con i maggiori volumi erogati. Soprattutto nelle aree montane, la diffusione dei fontanili, può dar luogo a erogazioni significative e spiega i valori più alti dei volumi pro capite. Nelle 14 città metropolitane, dove risiede oltre il 36% della popolazione e si concentra il 38% del volume movimentato in distribuzione, l’erogazione giornaliera supera il dato nazionale di 15 litri raggiungendo nel complesso i 230 litri per abitante. Tra le città metropolitane, anche Venezia presenta un valore piuttosto alto (273 litri per abitante al giorno). Bari e Palermo presentano i valori minimi (rispettivamente 154 e 168 litri per abitante al giorno). Perdite idriche in distribuzione in costante aumento.

 Nel 2018, per garantire il livello di consumo, sono immessi in rete 8,2 miliardi di metri cubi, a fronte dei 4,7 erogati per usi autorizzati. La percentuale di perdite idriche totali della rete nazionale di distribuzione dell’acqua potabile è del 42,0%: ogni 100 litri immessi nel sistema, ben 42 non sono consegnati agli utenti finali. Per le cattive condizioni dell’infrastruttura idrica si disperdono 3,4 miliardi di metri cubi: 156 litri al giorno per abitante. Stimando un consumo giornaliero pro capite di 215 litri (valore nazionale), le perdite potrebbero garantire le esigenze idriche di circa 44 milioni di persone in un anno. Circa una provincia/città metropolitana su due ha perdite idriche totali in distribuzione superiori al dato nazionale. 

Nelle perdite idriche, le differenze territoriali e infrastrutturali ripropongono la consolidata geografia di un gradiente Nord-Sud, con le situazioni più critiche concentrate nelle aree del Centro e del Mezzogiorno. Il 96% circa della popolazione residente nelle Isole abita in province con perdite pari ad almeno il 45% contro il 4% del Nord-ovest (Figura 6). In serie storica, a fronte del leggero aumento delle perdite nazionali nel 2018 (41,4% nel 2015) che conferma il trend in costante crescita dal 2008, l’andamento provinciale risulta piuttosto variegato. Più di 4 province su 10 hanno subito un peggioramento delle perdite idriche totali in distribuzione.
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Fonte: Istat nella Giornata mondiale dell’acqua

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