Petrolio a 57,49 dollari a barile, Marsiglia: "Il nemico peggiore americano non è solo la Cina, ma l'Italia e l'Europa

QUOTAZIONI PETROLIO A 57 DOLLARI. AZIENDE ENERGETICHE USA IN AFFANNO SU COSTI DI ESTRAZIONE Roma, 9 Aprile 2025 -  Le quotazioni del petrolio  WTI  aprono la mattinata attestandosi in prima contrattazione a  57,49 dollari a barile  nelle prime ore in discesa come da giorni sui mercati internazionali. Anche il greggio di riferimento  BRENT  tocca quota  61,28 dollari a barile . "In America diverse oil companies con prezzi così bassi non riescono a mantenere un  Break-even  (punto di pareggio) sull'operatività aziendale, considerando che si viaggia in un range tra  48 e 62 dollari a barile . In questo momento i  dazi  stanno penalizzando molto più gli stessi Stati Uniti d'America che l'Europa. Sicuramente come dichiarato dal  Presidente Donald Trump  la partita si gioca su  quanta energia l'Europa acquisterà dagli USA " queste le parole del Presidente di FederPetroli Italia -  Michele Marsiglia . Continua...

Ermellino: «Carabinieri tagliati fuori, a rischio la sicurezza nazionale»

 

Difesa, Ermellino (Misto): «Carabinieri tagliati fuori da informazioni finanziare sensibili. A rischio sicurezza nazionale».

16/03/2021 - «Mi domando come sia possibile che l’Ufficio di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia - in base all’attuale normativa (approvata nel 2019) - non possa scambiare informazioni sensibili con i Carabinieri. Questo limita notevolmente le attività di indagine su operazioni di riciclaggio, trasferimenti di denaro sospetti e occultamenti di capitali derivati da attività criminali. Circostanza che oggi mi è stata confermata in audizione dal comandante generale dell’arma Teo Luzi, per il quale  ripristinare la facoltà di scambio di informazioni tra le Forze di polizia e la Uif “consentirebbe agli assetti antiterrorismo nazionali di ottenere tempestivamente informazioni per l’efficace conduzione di indagini complesse e che ne costituiscono segmento operativo essenziale”. 

Mi chiedo perché qualcuno abbia deliberatamente deciso di porre un freno alla capacità d’informazione dell’arma mettendo a rischio la sicurezza nazionale. Un miglior sistema di informazione ci avrebbe forse consentito di evitare tragedie come quella occorse a Vittorio Iacovacci in Congo oppure di scoprire la cellula terroristica che a Bari, non più di un anno fa, si preparava per colpire la Francia». Lo dichiara Alessandra Ermellino, deputata del Gruppo Misto e membro della Commissione Difresa.

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