Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

Ermellino: «Carabinieri tagliati fuori, a rischio la sicurezza nazionale»

 

Difesa, Ermellino (Misto): «Carabinieri tagliati fuori da informazioni finanziare sensibili. A rischio sicurezza nazionale».

16/03/2021 - «Mi domando come sia possibile che l’Ufficio di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia - in base all’attuale normativa (approvata nel 2019) - non possa scambiare informazioni sensibili con i Carabinieri. Questo limita notevolmente le attività di indagine su operazioni di riciclaggio, trasferimenti di denaro sospetti e occultamenti di capitali derivati da attività criminali. Circostanza che oggi mi è stata confermata in audizione dal comandante generale dell’arma Teo Luzi, per il quale  ripristinare la facoltà di scambio di informazioni tra le Forze di polizia e la Uif “consentirebbe agli assetti antiterrorismo nazionali di ottenere tempestivamente informazioni per l’efficace conduzione di indagini complesse e che ne costituiscono segmento operativo essenziale”. 

Mi chiedo perché qualcuno abbia deliberatamente deciso di porre un freno alla capacità d’informazione dell’arma mettendo a rischio la sicurezza nazionale. Un miglior sistema di informazione ci avrebbe forse consentito di evitare tragedie come quella occorse a Vittorio Iacovacci in Congo oppure di scoprire la cellula terroristica che a Bari, non più di un anno fa, si preparava per colpire la Francia». Lo dichiara Alessandra Ermellino, deputata del Gruppo Misto e membro della Commissione Difresa.

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