Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

«Filastrocca della libertà di stampa» di Mimmo Mòllica

La «Filastrocca della libertà di stampa» di Mimmo Mòllica nella «Giornata internazionale per la libertà di stampa», proclamata il 3 maggio 1993 dall’Assemblea Generale dell’ONU, per promuovere l’indipendenza e il pluralismo della stampa, in difesa della libertà di stampa e dell’indipendenza dei media come elementi fondamentali per la difesa della democrazia e il rispetto dei diritti umani

«Filastrocca della libertà di stampa»

La libertà di stampa,
davvero non si scampa,
rimane sempre viva,
pure quand’è cattiva.

Perché come ogni cosa,
banale o anche preziosa,
può essere nociva,
buonissima, creativa,
libera da padroni,
con più limitazioni,
di libere opinioni.

Se non è veramente
libera e indipendente,
o se c’è della gente
a renderla impotente,
è come incatenare
la volontà e la mente.

Per legge o per paura,
potere o dittatura,
non fa mai differenza,
è come esserne senza.

La libertà di stampa,
pure se a volte inciampa,
è un buon punto di arrivo,
ad essere cattivo
più spesso è un affarista,
ma a volte è il giornalista,
la stampa sarà solo cattiva
se della libertà è spogliata e priva.

Se la libertà di stampa non ci manca,
ma invece manca l’uomo ch’è sincero,
allora si alzerà bandiera bianca,
se l’uomo non è libero davvero.

Mimmo Mòllica ©


La libertà di stampa non è un’opinione

Il 3 maggio è la «Giornata internazionale per la libertà di stampa», proclamata il 3 maggio 1993 dall’Assemblea Generale dell’ONU. Il giorno fu scelto, dietro raccomandazione della Conferenza Generale dell’UNESCO, per promuovere l’indipendenza e il pluralismo della stampa africana, in difesa della libertà di stampa e dell’indipendenza dei media come elementi fondamentali per la difesa della democrazia e il rispetto dei diritti umani. Un richiamo esplicito alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo che stabilisce: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione, senza interferenze, e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza frontiere”.

Secondo la «Freedom House» sono 40 i Paesi considerati “non liberi”, Asia e Africa sono ai primi posti, sebbene oggi le cose stiano migliorando.

Nella classifica mondiale della «libertà di stampa», pubblicata dai “Giornalisti senza frontiere”, l’Italia è al 41° posto. Nella classifica mondiale, Norvegia, Finlandia, Svezia, Danimarca, Costa Rica, Paesi Bassi, Giamaica, Nuova Zelanda, Portogallo e Svizzera sono ai primi 10 posti, mentre in fondo alla lista dei 180 Paesi mondiali monitorati figurano Cina, Turkmenistan, Corea del nord ed Eritrea. L’Europa rimane il continente più favorevole alla «libertà di stampa».



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