Giovedì Santo: a Caltanissetta uno dei momenti più intensi e identitari della Settimana Santa

Giovedì Santo a Caltanissetta: il cuore pulsante della Settimana Santa.    Attesa per oltre un anno, la processione del Giovedì Santo a Caltanissetta rappresenta uno dei momenti più intensi e identitari dell’intera Settimana Santa. È l’evento simbolo che unisce fede, tradizione e appartenenza in un rito collettivo che coinvolge l’intera comunità nissena e attrae ogni anno centinaia di visitatori da tutta Italia. 16/04/2025 - Per un giorno, la città si trasforma in un grande palcoscenico a cielo aperto: carico di emozioni, luci e suggestioni, dove ogni angolo racconta una storia, ogni volto rivela un senso profondo di attaccamento alla propria terra. È la giornata in cui ogni nisseno, anche chi vive lontano, sente un richiamo viscerale verso casa. Un legame indissolubile che trova la sua massima espressione nella storica processione delle Vare, i grandiosi gruppi scultorei che raffigurano le scene della Passione di Cristo e che percorrono le vie del centro cittadino in un cam...

«Filastrocca della libertà di stampa» di Mimmo Mòllica

La «Filastrocca della libertà di stampa» di Mimmo Mòllica nella «Giornata internazionale per la libertà di stampa», proclamata il 3 maggio 1993 dall’Assemblea Generale dell’ONU, per promuovere l’indipendenza e il pluralismo della stampa, in difesa della libertà di stampa e dell’indipendenza dei media come elementi fondamentali per la difesa della democrazia e il rispetto dei diritti umani

«Filastrocca della libertà di stampa»

La libertà di stampa,
davvero non si scampa,
rimane sempre viva,
pure quand’è cattiva.

Perché come ogni cosa,
banale o anche preziosa,
può essere nociva,
buonissima, creativa,
libera da padroni,
con più limitazioni,
di libere opinioni.

Se non è veramente
libera e indipendente,
o se c’è della gente
a renderla impotente,
è come incatenare
la volontà e la mente.

Per legge o per paura,
potere o dittatura,
non fa mai differenza,
è come esserne senza.

La libertà di stampa,
pure se a volte inciampa,
è un buon punto di arrivo,
ad essere cattivo
più spesso è un affarista,
ma a volte è il giornalista,
la stampa sarà solo cattiva
se della libertà è spogliata e priva.

Se la libertà di stampa non ci manca,
ma invece manca l’uomo ch’è sincero,
allora si alzerà bandiera bianca,
se l’uomo non è libero davvero.

Mimmo Mòllica ©


La libertà di stampa non è un’opinione

Il 3 maggio è la «Giornata internazionale per la libertà di stampa», proclamata il 3 maggio 1993 dall’Assemblea Generale dell’ONU. Il giorno fu scelto, dietro raccomandazione della Conferenza Generale dell’UNESCO, per promuovere l’indipendenza e il pluralismo della stampa africana, in difesa della libertà di stampa e dell’indipendenza dei media come elementi fondamentali per la difesa della democrazia e il rispetto dei diritti umani. Un richiamo esplicito alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo che stabilisce: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione, senza interferenze, e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza frontiere”.

Secondo la «Freedom House» sono 40 i Paesi considerati “non liberi”, Asia e Africa sono ai primi posti, sebbene oggi le cose stiano migliorando.

Nella classifica mondiale della «libertà di stampa», pubblicata dai “Giornalisti senza frontiere”, l’Italia è al 41° posto. Nella classifica mondiale, Norvegia, Finlandia, Svezia, Danimarca, Costa Rica, Paesi Bassi, Giamaica, Nuova Zelanda, Portogallo e Svizzera sono ai primi 10 posti, mentre in fondo alla lista dei 180 Paesi mondiali monitorati figurano Cina, Turkmenistan, Corea del nord ed Eritrea. L’Europa rimane il continente più favorevole alla «libertà di stampa».



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