Prosegue anche a marzo la lieve crescita dell’occupazione registrata a febbraio. Ciononostante, rispetto a febbraio 2020,
ultimo mese prima della pandemia, gli occupati sono quasi 900 mila in meno e il tasso di occupazione è più basso di 2 punti
percentuali. Nello stesso periodo, l’occupazione è diminuita per tutti i gruppi di popolazione, ma il calo risulta più marcato tra i dipendenti a termine (-9,4%), gli autonomi (-6,6%) e i lavoratori più giovani (6,5% tra gli under 35).
30/04/2021 - Il mese di marzo mostra, rispetto a febbraio, dinamiche diverse per donne e uomini: tra le prime cresce il
tasso di disoccupazione (+0,2 punti), cala quello di occupazione (-0,1 punti) e rimane stabile l’inattività; per i
secondi l’occupazione cresce (+0,3 punti), mentre disoccupazione e inattività calano entrambi di 0,2 punti.
Su base annua l’andamento dei tassi è invece concorde: l’occupazione cala di 0,7 punti per gli uomini e di 1,6
punti per le donne, il tasso di inattività scende di 1 punto tra gli uomini e di 0,1 punti tra le donne, il tasso di
disoccupazione cresce per entrambi, rispettivamente di 2,2 e 3,2 punti.
A marzo la crescita degli occupati è soprattutto dovuta a quella dei dipendenti a termine (+2,4%); la crescita
tra gli autonomi (+0,2%) è infatti più contenuta, così come la diminuzione tra i dipendenti permanenti (-0,3%).
Il forte calo degli occupati registrato nei dodici mesi coinvolge gli indipendenti, che diminuiscono del 4,2%
(-212mila), i dipendenti a termine, che diminuiscono del 3,8% (-103mila), ma anche i dipendenti permanenti,
che diminuiscono dell’1,7% (-250mila).
Gli andamenti dei tassi per classe di età, tra febbraio e marzo 2021, sono piuttosto differenziati: l’occupazione
aumenta in tutte le classi d’età tranne per i 35-49enni; la disoccupazione cresce tra i 15-24enni, è stabile tra i
35-49enni e cala nelle altre classi d’età; l’inattività, infine, diminuisce tra i minori di 35 anni, aumenta tra i 35-
49enni ed è stabile tra chi ha almeno 50 anni.
Su base annua, tutte le classi di età registrano la diminuzione del tasso di occupazione e l’aumento del tasso
di disoccupazione; l’inattività invece cala in tutte le classi d’età, con l’unica eccezione delle persone di 50 anni
o più.
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