L'Istat illustra la distribuzione dei 6,9 milioni di over 75 attraverso le 5 classi che
rappresentano un intero spettro di condizioni combinate fra loro: dall’assenza di problemi motori, di
capacità funzionali e di comorbilità, fino alla massima espressione della compromissione grave di
autonomia, con incremento del bisogno passando dal primo al quinto gruppo.
07/06/2021 - È stato definito gruppo target la sottopopolazione che raggruppa le categorie 4 e 5, per un totale di
oltre 2,7 milioni di anziani, caratterizzati da problemi motori, presenza di comorbilità e severe o
moderate compromissioni dell’autonomia nello svolgimento delle attività quotidiane di cura e
strumentali. È interessante osservare che si tratta di una popolazione che esprime una forte domanda
sanitaria: l’80% soffre di almeno 3 patologie croniche, ancora un 80% ha gravi limitazioni motorie e
almeno un terzo presenta severe compromissioni delle attività di cura personale e/o strumentali
della vita quotidiana.
A partire da questo gruppo target di 2,7 milioni di over 75, è stata selezionata una
sottopopolazione caratterizzata da assenza o insufficienza di aiuto, secondo quanto già descritto
(presenza di aiuti da familiari, o da privati a titolo gratuito o a pagamento, o anche tramite qualsiasi
tipo di assistenza domiciliare). Si è provveduto, inoltre, a qualificare questa fascia anche in base
alla tipologia di conviventi e del reddito.
L’intero collettivo di anziani di 75 anni e oltre, che non ricevono aiuto oppure che hanno un aiuto
ritenuto insufficiente ma che dichiarano di averne bisogno, è stato stratificato nella Figura 3
secondo i quinti di reddito e la tipologia familiare.
Complessivamente, circa 1,3 milioni di over 75, su un totale di circa 6,9 milioni, pari al 18,8%,
dichiarano di non ricevere aiuto adeguato in relazione ai bisogni della vita quotidiana e alle
necessità di tutti i giorni. Più acutamente grave appare il bisogno di coloro che sono
completamente soli, ben 638.913 individui, o che vivono con conviventi anziani (372.735), per un
totale complessivo di oltre un milione di persone (14,7%), che vivono in abitazione da soli o molto
spesso con un coniuge comunque anziano e percepiscono la mancanza di un adeguato supporto.
Un ulteriore focus rivela la presenza di quasi 100mila (92.620) over 75 soli e collocati nella fascia
di reddito più bassa (che al massimo raggiunge i 650 euro mensili) che divengono quasi 260mila
individui quando si considerano anche quelli appartenenti al secondo quinto.
Appare evidente che, per i circa 100mila anziani soli, poveri di risorse economiche e senza aiuto,
occorra un intervento immediato sul piano dell’assistenza sociale, fatto salvo un ulteriore intervento
sul versante sanitario. Si tratta di elementi preziosi per dimensionare e modulare gli interventi di
assistenza domiciliare sociale, sanitaria o integrata, come sintetizzato nelle Figure successive.
La Figura 4 analizza gli anziani “soli”, ovvero senza conviventi, senza aiuto o con aiuti insufficienti,
considerando anche il livello di compromissione dell’autonomia, assente, moderata o severa (Cfr.
Figura 1), riportata dagli intervistati.
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