Trionfo per la Tyndaris Augustea. La quarta stagione della Tyndaris Augustea, idea e progetto di Anna Ricciardi, ha superato le aspettative più rosee. Lo special event del Tindari Festival, un percorso capace di esaltare storia, mito e teatralità, ha trasformato per una sera con la complicità del tramonto, l’area archeologica in una sorta di set cinematografico. Il tema di questa edizione . “Il coraggio è nel cuore” è stato il sigillo su un’operazione culturale di ampio respiro che ha ottenuto il plauso del pubblico partecipe e copioso, decretando la conferma del successo del format
Tindari (Me), 21/08/2021 - “Il coraggio è
nel cuore” è stato il sigillo su un’operazione culturale di ampio respiro che ha
ottenuto il plauso del pubblico partecipe e copioso, decretando la conferma
del successo del format creato dal direttore artistico Anna Ricciardi quattro anni addietro, declinato
con diversi contenuti e protagonisti che si sono succeduti. Lo spettacolo
patrocinato dall’assessorato beni culturali e identità siciliana, Alberto
Samonà, sostenuto fin dalla prima edizione dal sindaco di Patti, Mauro
Aquino, strutturato con tenacia dall’assessore al Turismo, Cesare Messina,
che ha lavorato per la progettualità futura di brand identitario del festival, ha
emozionato e ammaliato gli spettatori che hanno tributato lunghissimi
applausi. L’attrezzatura scenica affidata ad Enza Mondello, l’ organizzazione
dell’evento curata da Nino Milone, presidente della Pro Loco di Patti, in
collaborazione con il Parco archeologico diretto da Domenico Targia. La
convenzione siglata tra il Parco e il Comune, grazie all’impegno incrollabile
dell’assessore Messina, ha prodotto per questo evento e per gli altri presenti
nel cartellone del Tindari Festival, notevoli agevolazioni per tutte le
compagnie e produzioni.
La scoperta della zona archeologica 'Cercadenari',
dove si è svolto gran parte dello spettacolo, con i suggestivi resti dell’età
imperiale, descritti alla perfezione dagli studenti del Dipartimento di Civiltà
antiche e moderne dell’Università degli studi di Messina, sotto l'attenta cura
della professoressa Ingoglia, è apparsa una scelta artistica azzeccata. Clelia
Marchese e Angelo Triolo hanno con brillantezza sollecitato la curiosità dei
visitatori integrandosi alla perfezione con lo spettacolo. Sul meraviglioso
scorcio del golfo di Patti, ai piedi della tomba imperiale, il suono incantevole
dei bravissimi musicisti, grazie al flauto di Fabio Sodano, alla fisarmonica di
Tanino Lazzaro, alle percussioni di Daniele Schimmenti ed alle partiture
create ad hoc da Salvo Nigro. “Tharros il coraggio di Priamo” e “Achille”
dall’Iliade di Omero, una prova superata con il massimo dei voti da Luca
Fiorino nel ruolo del re di Troia e dal camaleontico Antonio Silvia. Il
pubblico ha dispensato applausi da stadio, durante un cambio di scena con
gli artisti a bordo di un’automobile condotta da Luca Fiorino in tunica
svolazzante.

Una conferma la bravura di Elio Crifò nel suo” Traiano”, atteso
e acclamato dagli spettatori. Crifò ha
curato anche la regia del Coraggio
di Antigone di Sofocle, apprezzatissima dai presenti. Maestoso e imponente
Antonio Silvia ( Creonte), incisiva e superba Cinzia Maccagnano (
Antigone), stupenda e delicata Gabriella Casali (Ismene), bravo il
promettente Giammarco Orlando ( guardia, messaggero) Standing ovation
per il” Tiresia” di Edoardo Siravo, indiscusso protagonista: dall’arco della
skenè, solitario e imponente procede nel buio illuminando il suo percorso con
verità e sapere. Sarà lui a scagliare anatemi su Creonte, facendo tremare
letteralmente tutto il teatro sulle note perentorie dei musicisti che, presenti in
scena, rappresentavano il coro dei vecchi tebani con il loro racconto in
musica.
Un trionfo suggellato dagli spettatori che a fine evento, con immutato
entusiasmo, hanno abbandonato il teatro. Fondamentale il contributo di tanti,
ma indispensabile il ruolo di Anna Ricciardi, direttore artistico del Tindari
Festival, senza la sua intuizione diventata realtà, l’incanto di storie antiche
intrecciate a melodie suggestive in un luogo caro agli abitanti dell’Olimpo,
sarebbe rimasto un sogno.
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