Indebita percezione del Reddito di Cittadinanza a Messina e provincia: i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina con l’ausilio del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro hanno denunciato 102 persone responsabili di aver percepito indebitamente il sopracitato assegno statale. Inoltre hanno attivato presso l’I.N.P.S., ente che eroga il beneficio, le procedure per la sospensione e l’eventuale revoca del sussidio, attivando le specifiche verifiche sui pagamenti in favore dagli indagati di somme pari ad oltre 624.000 euro già versate dall’INPS.
Messina, 9 sett 2021 - Sono al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, diretta dal Procuratore, dott. Maurizio De Lucia, le posizioni di 62 persone, 32 uomini e 30 donne, mentre 19 persone, 14 uomini e 5 donne, sono state segnalate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) diretta dal Procuratore dott. Emanuele Crescenti e 21 soggetti, 15 uomini e 6 donne, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti (ME) diretta dal Procuratore dott. Angelo Vittorio Cavallo. I Carabinieri della Compagnia Messina Centro hanno denunciato 11 uomini, di età compresa tra i
26 ed i 71 anni, di cui uno di nazionalità marocchina ed uno originario dello Sri Lanka, i quali,
pur essendo tutti sottoposti a misure cautelari personali nell’ambito di procedimenti penali
avviati nei loro confronti per altri reati, avevano omesso di darne comunicazione all’INPS,
continuando di fatto a percepire il reddito di cittadinanza ancorché avessero perso i requisiti.
Analoga denuncia è stata avanzata nei confronti di 19 donne che, invece, avevano omesso di
comunicare la sottoposizione a misura cautelare di uno dei componenti del nucleo familiare,
evitando di fatto la riduzione dell’ammontare del contributo economico previs
I Carabinieri della Compagnia Messina Sud, hanno denunciato, nel complesso, 12 persone: due
uomini ed una donna residenti in città, un uomo di Roccalumera, 4 soggetti di Alì Terme, due
individui di Scaletta Zanclea e un soggetto abitante in Fiumedinisi che avevano tutti omesso di
comunicare all’INPS, ente erogatore, le sopravvenute misure cautelari emesse a loro carico. Una
42enne, abitante nella zona sud del capoluogo, è stata invece deferita per aver omesso di
comunicare la sottoposizione a misura cautelare di uno dei componenti del nucleo familiare,
evitando di fatto la prevista riduzione dell’ammontare del contributo economico.
I Carabinieri della Compagnia di Taormina hanno denunciato complessivamente 20 persone.
Quattro denunciati si trovavano agli arresti domiciliari e altri sei, pur essendo sottoposti a misure
cautelari personali nell’ambito di procedimenti penali avviati nei loro confronti per altri reati,
avevano omesso di darne comunicazione all’INPS, continuando di fatto a percepire il reddito di
cittadinanza pur senza averne i requisiti. Altri due invece avevano omesso di comunicare la
sottoposizione a misura cautelare di uno dei componenti del nucleo familiare, evitando di fatto la
riduzione dell’ammontare del contributo economico prevista dalla vigente disposizione. Sei degli
indagati, invece, avrebbero dichiarato falsamente di risiedere in Italia da almeno 10 anni. Altri
due, infine, avevano reso false dichiarazioni sul numero dei membri del nucleo familiare,
percependo pertanto un contributo economico superiore rispetto a quello spettante.
I Carabinieri della Compagnia di Milazzo hanno deferito complessivamente 14 persone, 9
uomini e 5 donne: 3 soggetti residenti in Torregrotta, 2 uomini in Pace del Mela, altri due
individui nell’Isola di Lipari, una persona a Rometta Marea ed una in San Pier Niceto sono stati
tutti denunciati per aver omesso di comunicare l’applicazione nei loro confronti di una misura
cautelare. Nel centro mamertino, in Spadafora, in Rometta Marea ed in San Filippo del Mela
sono state deferite 5 donne conviventi con persone sottoposte a provvedimento cautelare.
I Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, nel corso delle verifiche hanno
accertato che 5 uomini, tutti residenti in Furnari, di cui un extracomunitario di nazionalità
marocchina, non avevano comunicato all’INPS, ente erogatore, le sopravenute misure cautelari
emesse a loro carico, continuando di fatto a percepire il reddito di cittadinanza pur avendone
perso i requisiti.
Commenti
Posta un commento
NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.