Giovedì Santo: a Caltanissetta uno dei momenti più intensi e identitari della Settimana Santa

Giovedì Santo a Caltanissetta: il cuore pulsante della Settimana Santa.    Attesa per oltre un anno, la processione del Giovedì Santo a Caltanissetta rappresenta uno dei momenti più intensi e identitari dell’intera Settimana Santa. È l’evento simbolo che unisce fede, tradizione e appartenenza in un rito collettivo che coinvolge l’intera comunità nissena e attrae ogni anno centinaia di visitatori da tutta Italia. 16/04/2025 - Per un giorno, la città si trasforma in un grande palcoscenico a cielo aperto: carico di emozioni, luci e suggestioni, dove ogni angolo racconta una storia, ogni volto rivela un senso profondo di attaccamento alla propria terra. È la giornata in cui ogni nisseno, anche chi vive lontano, sente un richiamo viscerale verso casa. Un legame indissolubile che trova la sua massima espressione nella storica processione delle Vare, i grandiosi gruppi scultorei che raffigurano le scene della Passione di Cristo e che percorrono le vie del centro cittadino in un cam...

26 ottobre. Trieste torna italiana e la colomba torna a volare

Martedì 26 ottobre 1954, Trieste tornava italiana. Trieste si sveglia con la bandiera tricolore al vento e il grido "Italia, Italia" si alza lungo le strade e le piazze. Dopo 11 anni, sottoscritto a Londra il Memorandum d'Intesa, il capoluogo giuliano torna ad essere città italiana. Il ritiro delle truppe angloamericane è ormai definitivo e i poteri sono nella mani del generale Edmondo De Renzi. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 Trieste non era più italiana: con il Trattato di Parigi del 1947 si suddivideva il territorio comunale in una zona A, controllata dall'esercito alleato, e in una zona B, sotto la giurisdizione jugoslava. Gli accordi di Londra del 5 ottobre 1954 sancivano il passaggio della "zona A" all'Italia. Carlo Concina e il poeta Bixio Cherubini composero Vola Colomba, brano vincitore del Festival di Sanremo del 1952 nell'interpretazione di Nilla Pizzi: Vola colomba bianca vola... diglielo tu che tornerò... piango e invoco te... pur "el mi vecio" ti sogna, pensa alle pene sofferte... piange e nasconde il viso tra le coperte... E’ la colomba della libertà. In Sicilia, il 12 gennaio 1848 si accese la scintilla della Primavera dei popoli: la cacciata dei Borboni e la creazione del Nuovo Regno di Sicilia indipendente. Nel mese di maggio 1849 tutto fu soffocato nel sangue dai Borboni. Tra il 1800 e il 1849 la Sicilia fu teatro di 4 sollevazioni antiborboniche. Aspri combattimenti avvennero a Palermo e Messina, che fu bombardata senza ‘risparmio’. Fino a che la colomba: La palummedda janca manteni la parola, Burbuni nesci fora e nun cci trasi cchiù. (La palombella bianca mantiene la parola, Borbone esci fuori e non entrare più).
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Il Trattato di Parigi del 1947 rese Trieste città-stato indipendente sotto la protezione delle Nazioni Unite con il nome di "Territorio libero di Trieste" (TLT). La città venne divisa in due: la Zona A che includeva Trieste, amministrata dagli Angloamericani e la Zona B che includeva la costa istriana settentrionale, amministrata dall'esercito jugoslavo. Nel 1954 l'amministrazione della Zona A tornò all'Italia

26 ottobre 2021 - 67 anni fa entravano a Trieste per la prima volta le truppe italiane della liberazione: la città non apparteneva più alla Jugoslavia e tornava a fare parte dell'Italia. Si poneva così fine alla contesa iniziata alla fine della Seconda guerra mondiale che aveva smembrato l'Italia facendone un territorio amministrato dalla comunità internazionale; la Jugoslavia di Tito costringeva duecentomila italiani a vivere in territorio jugoslavo pur essendo italiani.
Il Trattato di Parigi del 1947 rese Trieste città-stato indipendente sotto la protezione delle Nazioni Unite con il nome di "Territorio libero di Trieste" (TLT). La città venne divisa in due: la Zona A che includeva Trieste, amministrata dagli Angloamericani e la Zona B che includeva la costa istriana settentrionale, amministrata dall'esercito jugoslavo. Nel 1954 l'amministrazione della Zona A tornò all'Italia. Fu con il Memorandum di Londra del 1954 che l'amministrazione della Zona A tornò all'Italia, dopo essere stata nella potestà degli eserciti angloamericani.

Il Maestro Carlo Concina e il poeta Bixio Cherubini composero Vola Colomba, un brano musicale vincitore del Festival di Sanremo del 1952 nell'interpretazione di Nilla Pizzi. La canzone, che ebbe un enorme successo, trattava proprio del ritorno di Trieste all'Italia. Bene evidenti nel testo sono riferimenti al capoluogo della Venezia Giulia: "... inginocchiato a San Giusto" (la basilica cattedrale di San Giusto, principale edificio religioso cattolico della città di Trieste, sulla sommità dell'omonimo colle che domina la città); "noi lasciavamo il cantiere" (Trieste era sede di cantieri navali); "il mio vecio" (il padre nel dialetto veneto).
«Vola colomba», del resto, venne composta quando Trieste era ancora sotto occupazione alleata, minacciata dalle mire espansionistiche di Tito. Il testo è bene eloquente:

Dio del ciel, se fossi una colomba,
vorrei volar laggiù, dov'è il mio amor che,
inginocchiata, a San Giusto prega con l'animo mesto:
"Fa che il mio amore torni... ma torni presto!..."
Vola colomba bianca vola... diglielo tu che tornerò...
dille che non sarà più sola e che mai più la lascerò!...

Fummo felici, uniti... e ci han divisi...
Ci sorrideva il sole, il cielo e il mar,
noi lasciavamo il cantiere, lieti del nostro lavoro,
e il campanon... din... don... ci faceva il coro.

Vola colomba bianca vola... diglielo tu che tornerò...
dille che non sarà più sola e che mai più la lascerò!...

Tutte le sere m'addormento triste e, nei miei sogni,
piango e invoco te... pur "el mi vecio" ti sogna,
pensa alle pene sofferte...
piange e nasconde il viso tra le coperte...

Vola colomba bianca vola... diglielo tu che tornerò...
dille che non sarà più sola e che mai più la lascerò!...
Dio del ciel!... diglielo tu!...

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