Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

26 ottobre. Trieste torna italiana e la colomba torna a volare

Martedì 26 ottobre 1954, Trieste tornava italiana. Trieste si sveglia con la bandiera tricolore al vento e il grido "Italia, Italia" si alza lungo le strade e le piazze. Dopo 11 anni, sottoscritto a Londra il Memorandum d'Intesa, il capoluogo giuliano torna ad essere città italiana. Il ritiro delle truppe angloamericane è ormai definitivo e i poteri sono nella mani del generale Edmondo De Renzi. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 Trieste non era più italiana: con il Trattato di Parigi del 1947 si suddivideva il territorio comunale in una zona A, controllata dall'esercito alleato, e in una zona B, sotto la giurisdizione jugoslava. Gli accordi di Londra del 5 ottobre 1954 sancivano il passaggio della "zona A" all'Italia. Carlo Concina e il poeta Bixio Cherubini composero Vola Colomba, brano vincitore del Festival di Sanremo del 1952 nell'interpretazione di Nilla Pizzi: Vola colomba bianca vola... diglielo tu che tornerò... piango e invoco te... pur "el mi vecio" ti sogna, pensa alle pene sofferte... piange e nasconde il viso tra le coperte... E’ la colomba della libertà. In Sicilia, il 12 gennaio 1848 si accese la scintilla della Primavera dei popoli: la cacciata dei Borboni e la creazione del Nuovo Regno di Sicilia indipendente. Nel mese di maggio 1849 tutto fu soffocato nel sangue dai Borboni. Tra il 1800 e il 1849 la Sicilia fu teatro di 4 sollevazioni antiborboniche. Aspri combattimenti avvennero a Palermo e Messina, che fu bombardata senza ‘risparmio’. Fino a che la colomba: La palummedda janca manteni la parola, Burbuni nesci fora e nun cci trasi cchiù. (La palombella bianca mantiene la parola, Borbone esci fuori e non entrare più).
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Il Trattato di Parigi del 1947 rese Trieste città-stato indipendente sotto la protezione delle Nazioni Unite con il nome di "Territorio libero di Trieste" (TLT). La città venne divisa in due: la Zona A che includeva Trieste, amministrata dagli Angloamericani e la Zona B che includeva la costa istriana settentrionale, amministrata dall'esercito jugoslavo. Nel 1954 l'amministrazione della Zona A tornò all'Italia

26 ottobre 2021 - 67 anni fa entravano a Trieste per la prima volta le truppe italiane della liberazione: la città non apparteneva più alla Jugoslavia e tornava a fare parte dell'Italia. Si poneva così fine alla contesa iniziata alla fine della Seconda guerra mondiale che aveva smembrato l'Italia facendone un territorio amministrato dalla comunità internazionale; la Jugoslavia di Tito costringeva duecentomila italiani a vivere in territorio jugoslavo pur essendo italiani.
Il Trattato di Parigi del 1947 rese Trieste città-stato indipendente sotto la protezione delle Nazioni Unite con il nome di "Territorio libero di Trieste" (TLT). La città venne divisa in due: la Zona A che includeva Trieste, amministrata dagli Angloamericani e la Zona B che includeva la costa istriana settentrionale, amministrata dall'esercito jugoslavo. Nel 1954 l'amministrazione della Zona A tornò all'Italia. Fu con il Memorandum di Londra del 1954 che l'amministrazione della Zona A tornò all'Italia, dopo essere stata nella potestà degli eserciti angloamericani.

Il Maestro Carlo Concina e il poeta Bixio Cherubini composero Vola Colomba, un brano musicale vincitore del Festival di Sanremo del 1952 nell'interpretazione di Nilla Pizzi. La canzone, che ebbe un enorme successo, trattava proprio del ritorno di Trieste all'Italia. Bene evidenti nel testo sono riferimenti al capoluogo della Venezia Giulia: "... inginocchiato a San Giusto" (la basilica cattedrale di San Giusto, principale edificio religioso cattolico della città di Trieste, sulla sommità dell'omonimo colle che domina la città); "noi lasciavamo il cantiere" (Trieste era sede di cantieri navali); "il mio vecio" (il padre nel dialetto veneto).
«Vola colomba», del resto, venne composta quando Trieste era ancora sotto occupazione alleata, minacciata dalle mire espansionistiche di Tito. Il testo è bene eloquente:

Dio del ciel, se fossi una colomba,
vorrei volar laggiù, dov'è il mio amor che,
inginocchiata, a San Giusto prega con l'animo mesto:
"Fa che il mio amore torni... ma torni presto!..."
Vola colomba bianca vola... diglielo tu che tornerò...
dille che non sarà più sola e che mai più la lascerò!...

Fummo felici, uniti... e ci han divisi...
Ci sorrideva il sole, il cielo e il mar,
noi lasciavamo il cantiere, lieti del nostro lavoro,
e il campanon... din... don... ci faceva il coro.

Vola colomba bianca vola... diglielo tu che tornerò...
dille che non sarà più sola e che mai più la lascerò!...

Tutte le sere m'addormento triste e, nei miei sogni,
piango e invoco te... pur "el mi vecio" ti sogna,
pensa alle pene sofferte...
piange e nasconde il viso tra le coperte...

Vola colomba bianca vola... diglielo tu che tornerò...
dille che non sarà più sola e che mai più la lascerò!...
Dio del ciel!... diglielo tu!...

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