Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

La danza quasi sparita dai teatri, riaprire il confronto con il Massimo di Palermo

 

Sunseri (M5S): “La danza è quasi sparita dai teatri, l’assessore Messina riapra il confronto con il ‘Massimo’ di Palermo”

PALERMO, 2 novembre 2021 - “Appena otto gli spettacoli in programma nel cartellone 2022. La scorsa stagione erano 35. Solo sei i ballerini del Teatro Massimo di Palermo. Un corpo di ballo, quello del capoluogo siciliano, che è tra i quattro rimasti in tutta Italia all’interno delle 13 fondazioni lirico-sinfoniche. L’unico corpo di ballo, tra l’altro, a Sud di Napoli. Sono dati veramente desolanti, sui quali il nostro governo regionale dovrebbe riflettere e agire al più presto”.
Così Luigi Sunseri, deputato regionale del Movimento 5 Stelle, interviene a proposito della sempre più netta riduzione dei balletti da parte della Fondazione lirico-sinfonica Teatro Massimo di Palermo, dove la danza, una delle attività più formative e complete per la mente e il corpo, appare relegata a un ruolo ormai marginale.

“In Italia la danza è quasi sparita dai teatri - riprende Sunseri - e nel capoluogo siciliano, oltre ad assottigliarsi gli spettacoli in programma, è del tutto scomparso anche il dibattito sulle stabilizzazioni dei precari, che ad oggi non hanno firmato i contratti di lavoro. C’è una vivace preoccupazione tra gli operatori del settore e non si può più perdere tempo. Sarebbe auspicabile che l’assessore regionale dello Spettacolo, Manlio Messina, aprisse un confronto con il sovrintendente del Teatro Massimo, Francesco Giambrone. Le Fondazioni Lirico-Sinfoniche e i loro amministratori hanno infatti il dovere assoluto di salvaguardare la storia culturale italiana in tutte le sue forme, dalla musica, all’opera, al balletto. Forme d’arte che ricevono sia sovvenzioni statali, come prevede la legge, ma anche ingenti risorse da parte della Regione siciliana. 

Nella sua qualità di soggetto finanziatore, il governo regionale dovrebbe perciò fare da pungolo, stimolare determinate scelte di indirizzo artistico della Fondazione, spingere per la salvaguardia e per il potenziamento delle attività legate al balletto. Altrimenti l’intero settore del balletto rischia di andare verso il disinvestimento, in favore di opere acquistate da compagnie estere. Sarebbe l’ennesima chiusura, a discapito dell’arte, della cultura e della speranza di tanti giovani ballerini. Un fallimento che dobbiamo scongiurare”, esorta Sunseri.

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