Nel 2019 l’economia non osservata vale 203 miliardi di euro, pari all’11,3% del Pil. L’economia sommersa ammonta a poco più di 183 miliardi di euro mentre quella delle attività illegali supera i 19 miliardi. Sono 3 milioni 586 mila le unità di lavoro irregolari nel 2019, in calo di oltre
57mila rispetto all’anno precedente. Tasso di irregolarità di nuovo al livello del 2013: sono definite non regolari le posizioni lavorative svolte senza il rispetto della normativa vigente in materia fiscale e contributiva
18/10/2021 - Il ricorso al lavoro non regolare da parte di imprese e famiglie è una caratteristica strutturale
dell’economia italiana. Sono definite non regolari le posizioni lavorative svolte senza il rispetto della
normativa vigente in materia fiscale e contributiva, quindi non osservabili direttamente presso le
imprese, le istituzioni e le fonti amministrative.
Nel 2019 sono 3 milioni e 586 mila le Unità di lavoro a tempo pieno (Ula) in condizione di non
regolarità, occupate in prevalenza come dipendenti (circa 2 milioni e 583 mila unità). La componente
non regolare segna un calo dell’1,6% rispetto al 2018, registrando un ridimensionamento per il
secondo anno consecutivo (-1,5% nel 2018 sul 2017).
Anche il tasso di irregolarità, calcolato come incidenza percentuale delle Ula non regolari sul totale,
risulta in calo nell’ultimo anno, scendendo al 14,9% (-0,2 punti percentuali rispetto al 2018) e
tornando al livello del 2013.
Questa diminuzione è dovuta all’effetto congiunto della dinamica negativa del lavoro non regolare e
dell’aumento dell’input di lavoro regolare (+0,3%), riconducibile alla componente dei dipendenti
(+0,7%), la cui dinamica risulta comunque in rallentamento rispetto agli anni precedenti (+1,9% nel
2018).
Il tasso di irregolarità si conferma più elevato tra i dipendenti rispetto agli indipendenti. Tuttavia, nel
2019, le due tipologie professionali registrano dinamiche opposte: un calo per i dipendenti, dal 15,5%
al 15,1%, e una crescita per gli indipendenti, dal 14,2% del 2018 al 14,4%.
Nell’insieme del periodo 2016-2019 il lavoro regolare aumenta di circa 464 mila unità (+2,3%) mentre
gli irregolari si riducono di circa 89 mila unità (-2,4%), determinando un calo del tasso di irregolarità di
0,6 punti percentuali (dal 15,5% del 2016 al 14,9% del 2019).
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