Trasporto merci pericolose in Sicilia: garantire sicurezza e tracciabilità, ma occorre un punto di equilibrio

Trasporti merci pericolose: CNA Fita Sicilia, un tavolo per risolvere le criticità. Un tavolo tecnico per risolvere le criticità sollevate dalle aziende che si occupano del trasporto di merci pericolose in Sicilia. “Siamo consapevoli della necessità di garantire sicurezza e tracciabilità, ma occorre trovare un punto di equilibrio tra queste esigenze e la continuità operativa dei trasporti essenziali”. Palermo, 12 aprile 2025 – È questa la proposta avanzata dalla CNA Fita Sicilia che ha registrato la disponibilità del Presidente della IV Commissione, on. Carta, dell’assessore alla mobilità, On. Aricò, del Presidente del CAS, avv. Filippo Nasca (nella foto) , e del suo direttore, dott. Fazio. Una delegazione della CNA Fita Sicilia, composta da Saro Tumino, Giorgio Stracquadanio, Daniela Taranto e Francesco Lombardo, è stata ricevuta dalla IV Commissione Ambiente, dell’Assemblea Regionale Siciliana dalla Territorio e Mobilità. Durante l’audizione, la CNA Fita ha illustrato le gravi cr...

Lavoro irregolare: il tasso di irregolarità di nuovo al livello del 2013

Nel 2019 l’economia non osservata vale 203 miliardi di euro, pari all’11,3% del Pil. L’economia sommersa ammonta a poco più di 183 miliardi di euro mentre quella delle attività illegali supera i 19 miliardi. Sono 3 milioni 586 mila le unità di lavoro irregolari nel 2019, in calo di oltre 57mila rispetto all’anno precedente. Tasso di irregolarità di nuovo al livello del 2013: sono definite non regolari le posizioni lavorative svolte senza il rispetto della normativa vigente in materia fiscale e contributiva
 

18/10/2021 - Il ricorso al lavoro non regolare da parte di imprese e famiglie è una caratteristica strutturale dell’economia italiana. Sono definite non regolari le posizioni lavorative svolte senza il rispetto della normativa vigente in materia fiscale e contributiva, quindi non osservabili direttamente presso le imprese, le istituzioni e le fonti amministrative. Nel 2019 sono 3 milioni e 586 mila le Unità di lavoro a tempo pieno (Ula) in condizione di non regolarità, occupate in prevalenza come dipendenti (circa 2 milioni e 583 mila unità). La componente non regolare segna un calo dell’1,6% rispetto al 2018, registrando un ridimensionamento per il secondo anno consecutivo (-1,5% nel 2018 sul 2017). Anche il tasso di irregolarità, calcolato come incidenza percentuale delle Ula non regolari sul totale, risulta in calo nell’ultimo anno, scendendo al 14,9% (-0,2 punti percentuali rispetto al 2018) e tornando al livello del 2013. Questa diminuzione è dovuta all’effetto congiunto della dinamica negativa del lavoro non regolare e dell’aumento dell’input di lavoro regolare (+0,3%), riconducibile alla componente dei dipendenti (+0,7%), la cui dinamica risulta comunque in rallentamento rispetto agli anni precedenti (+1,9% nel 2018). Il tasso di irregolarità si conferma più elevato tra i dipendenti rispetto agli indipendenti. Tuttavia, nel 2019, le due tipologie professionali registrano dinamiche opposte: un calo per i dipendenti, dal 15,5% al 15,1%, e una crescita per gli indipendenti, dal 14,2% del 2018 al 14,4%. Nell’insieme del periodo 2016-2019 il lavoro regolare aumenta di circa 464 mila unità (+2,3%) mentre gli irregolari si riducono di circa 89 mila unità (-2,4%), determinando un calo del tasso di irregolarità di 0,6 punti percentuali (dal 15,5% del 2016 al 14,9% del 2019).

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