Ponte sullo Stretto: "Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani"

Di Paola (M5S): Risorse per il ponte siano restituite ai siciliani. Il definanziamento da 3 miliardi proposto a Roma dalla destra di Meloni, Salvini e Schifani che coinvolge il progetto del ponte sullo Stretto rilancia quanto diciamo da sempre: Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani per un ponte di propaganda. Tali fondi devono essere destinati ad opere necessarie alla nostra regione, quali strade, scuole e ospedali.  Palermo 16 dicembre 2025  - “Altro che ponte di propaganda, ridateci gli 1,3 miliardi di fondi FSC. Il definanziamento da 3 miliardi proposto a Roma dalla destra di Meloni, Salvini e Schifani che coinvolge il progetto del ponte sullo Stretto rilancia quanto diciamo da sempre, anche con una mozione del novembre scorso: Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani per un ponte di propaganda. Tali fondi devono essere destinati ad opere necessarie alla nostra regione, quali strade, scu...

Caccia: il TAR sospende di nuovo la stagione venatoria, la Regione Siciliana non l'ha limitata dopo l’emergenza incendi




Sicilia. Caccia, il TAR sospende di nuovo la stagione venatoria: la Regione non ha limitato la caccia dopo l’emergenza incendi


SICILIA. CACCIA, IL TAR SOSPENDE DI NUOVO LA STAGIONE VENATORIA: “LA REGIONE NON HA LIMITATO LA CACCIA DOPO L’EMERGENZA INCENDI”



ACCOLTO IL RICORSO DI WWF ITALIA, LAV, LEGAMBIENTE SICILIA, LIPU BIRDLIFE ITALIA, LNDC ANIMAL PROTECTION ED ENPA: “GRANDE RISULTATO PER LA TUTELA DEGLI ANIMALI SELVATICI! SONORAMENTE BOCCIATI I DECRETI ‘SPARATUTTO’ DELL’ASSESSORE SCILLA”


Dopo lo stop alla pre-apertura della caccia del 31 agosto e del 7 settembre, adesso il Tribunale amministrativo regionale sospende per la terza volta il Calendario venatorio 2021-22, emanato dall’Assessore regionale all’agricoltura Toni Scilla. Oggi, infatti, il TAR Palermo ha depositato l’ordinanza n. 709/2021 che accoglie la sospensiva richiesta da WWF Italia, LAV, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, LNDC Animal Protection ed Enpa che, difese dagli avvocati Antonella Bonanno e Nicola Giudice, avevano impugnato i decreti assessoriali che stabilivano periodi e specie cacciabili. Da oggi, quindi, stop alle doppiette in tutta la Sicilia: secondo il TAR, infatti, la Regione non ha tenuto conto dell’emergenziale ambientale determinata dagli incendi estivi, che hanno danneggiato gravemente le popolazioni di animali selvatici.
Nel ricorso, infatti, le sei Associazioni ambientaliste ed animaliste avevano stigmatizzato “l’apertura della stagione venatoria in violazione del principio di precauzione ed in manifesta contraddizione con la situazione emergenziale degli incendi, mettendo a rischio la conservazione degli habitat naturali e la sopravvivenza di molte specie". La Regione, invece, da una parte aveva dichiarato lo stato di calamità per agricoltura e zootecnia, dall’altra aveva comunque autorizzato l’apertura della caccia senza, però, individuare e tabellare tutte le aree incendiate dove vietare la caccia. Anche l’I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) aveva invitato la Regione a limitare la caccia, richiamando l’art. 19 della L. 157/1992 che impone la riduzione della stagione venatoria per “sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche o per altre calamità”. Tutto ciò non è avvenuto, per cui oggi il TAR ha sonoramente bocciato “le previsioni contenute nel calendario Venatorio 2021-2022 nella parte in cui autorizzano, senza una specifica e idonea motivazione in grado di superare il parere dell’I.S.P.R.A., le predette attività venatorie” che - stabiliscono i Giudici amministrativi - “devono considerarsi illegittime”. Su siccità ed incendi, in particolare, il TAR fa riferimento ad un parere ISPRA del 2021 “che indubbiamente presuppone, quantomeno, il divieto di caccia sui terreni incendiati” che la Regione ha l’onere di individuare e delimitare.
Per WWF Italia, LAV, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, LNDC Animal Protection ed Enpa si tratta di un grande risultato per la tutela degli animali selvatici: “con questa ulteriore vittoria giudiziaria è stata riaffermata la legalità e la prioritaria esigenza di tutela della biodiversità. La magistratura ha sonoramente bocciato i decreti ‘sparatutto’ dell’Assessore Scilla: sapeva di approvare atti illegittimi e devastanti per la fauna, ma lo ha voluto fare ugualmente per concedere un regalo ai cacciatori più oltranzisti. Invece di agire nell’interesse di tutti, l’Assessore preferisce assecondare tutte le richieste del mondo venatorio più estremista. E’ assurdo ed inaccettabile che tra incendi estivi ed alluvioni autunnali, la fauna della Sicilia venga costantemente messa a rischio dalle fucilate dei cacciatori con il benestare della Regione”.
Il TAR, infine, ha dichiarato illegittima anche l’inclusione della Tortora selvatica tra le specie cacciabili, in violazione dei pareri di ISPRA e delle indicazioni della Commissione europea, nonché l'allungamento della stagione di caccia alla Beccaccia fino al 10 gennaio 2022, in periodo di migrazione prenuziale.


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