Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

«Mamma vi l’haiu persu lu rispettu», in una canzone i 'dolori' dell'onore femminile

«Mamma vi l’haiu persu lu rispettu» è una canzone del repertorio popolare siciliano, portata al successo da Rosa Balisteri, lei stessa protagonista di un marito impostole dai genitori. Una canzone che non ricalca la vicenda di Franca Viola, la prima donna siciliana capace di a rifiutare il «matrimonio riparatore». Onore, causa d'onore, delitto d'onore. Parole e concetti che suonano come tuoni al sopraggiungere della tempesta.


28/11/2021 - Mancava di rispetto chi "perdeva l’onore"? Onore, adulterio, concubinato, causa d'onore, delitto d'onore. Parole e concetti che suonano come tuoni al sopraggiungere della tempesta, come sconfitta e delirio. La Corte Costituzionale dovette dichiarare incostituzionale l'art. 559 del codice penale che puniva l'adulterio femminile da parte della moglie, ma non quello del marito, né sanzionava il suo stato di concubino. Abrogato nel 1968 il reato di adulterio, approvata nel 1970 la legge sul divorzio, riformato nel 1975 il diritto di famiglia, solo nell'agosto del 1981 il «delitto d'onore» 'perdeva la sua funzione’, di vendicare l'onore proprio e della propria famiglia. Delitto d'onore e onorabilità prendevano le distanze l'uno dall'altra e la reputazione cessava di proiettarsi sulle vicende coniugali e matrimoniali.

Il «matrimonio riparatore»

Così il «matrimonio riparatore», fatto per togliere dall’imbarazzo ‘parenti e amici’ allorquando il sesso prima del matrimonio ne aveva ‘sporcato’ l’onorabilità e c’era già in arrivo (magari) un bebè.
L'onore sociale della madre e degli ‘aventi diritto’ era salvo. La nascita di «figli illegittimi» era scongiurata. Non rimaneva che ‘nascondere la pancia’, ovvero la prova che il concepimento fosse avvenuto prima del matrimonio… riparatore.

La «fujitina»

La «fujitina», fuga d’amore, serviva a mettere parenti e amici d’avanti al «fatto compiuto», con consumazione dell’atto sessuale completo già avvenuta, con conseguente ricorso al «matrimonio riparatore».
No sempre la «fujitina» serviva a tagliare la testa al toro, ovvero a ‘mettere d’accordo’ i familirai dissenzienti. A volte avveniva con la piena consapevolezza di entrambe le famiglie per evitare le spesse del matrimonio, insomma per motivi economici.
Per «salvare la faccia» la fujitina e il conseguente «matrimonio riparatore» avvenivano in tempi brevi e repentini, senza riti, né dispendiosi ricevimenti.
La fujitina prevedeva in pratica di approntare una «truscia», un fagotto più che il trolley o la valigia, con dentro l'occorrente per il periodo della fuga (circa una settimana). In tali acsi, quasi sempre era la stessa madre della ragazza a preparare la «truscia».

Franca Viola 

Franca Viola è considerata la prima donna capace di a rifiutare il «matrimonio riparatore» dopo, il 26 dicembre 1965, quando all'età di 17 anni venne rapita da Filippo Melodia, che mise a soqquadro l’abitazione dei Viola, aggredì la madre e violentò Franca tenendola segregata per otto giorni in un casolare nelle campagne di Alcamo. In sostanza, il programma di Melodia sarebbe stato «il fatto compiuto», la «paciata», cioè fare pace con i genitori di lei ed ottenere il consenso al «matrimonio riparatore».
Ma così non fu. I genitori di Franca Viola, fecero finta di accettare la «paciata» e le «nozze riparatrici», mettendosi d'accordo con le forze che facendo irruzione nell'abitazione di Filippo Melodia, liberarono Franca e arrestarono Melodia e i suoi complici.
Franca Viola entrò nella storia come è la prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore, simbolo di emancipazione e crescita civile delle donne siciliane e dell’intero Paese.

Mamma vi l’haiu persu lu rispettu

Mamma vi l’haiu persu lu rispettu è una canzone del repertorio popolare siciliano, portato al successo da Rosa Balisteri, lei stessa protagonista involontaria di un marito impostole dai genitori (di lei).
Ma nel brano tradizionale (di autore ignoto) è la ragazza che fa saliure dalla finestra di casa il suo innamorato al deliberatro scopo di «compromettersi» e costringere la madre, ovvero i genotori, ad accettare il «matrimonio riparatore». Perché a lei poco importa il chiacchiericcio e i pettegolezzi della gente. Chiunque parli lei se lo terrà stretto, perché “schetta e vecchia” non vuole restare. A «fatto compiuto» ricorreranno alla fujitina. Poi, come vuole Dio, si dovranno maritare. E nachititunnu e lariulè.

Mimmo Mòllica

Mamma vi l’haiu persu lu rispettu
Mamma vi ho mancato di rispetto

Mamma vi l’haiu persu lu rispettu,
di la finestra lu fici acchianàri.
Mamma vi ho mancato di rispetto,
dalla finestra l’ho fatto salire.

Cû parla parla mi lu tegnu strittu,
câ schetta, vecchia nun vogghiu ristari.
Chiunque parli me lo tengo stretto,
che nubile e vecchia non voglio restare.

Ni nni fujemu dirittu dirittu,
poi comu voli Diu m’â maritàri.
Ce ne fuggiamo diritto diritto,
poi come vuole Dio mi sposerò.

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